La presunta corrispondenza euristica tra gli elementi archeologici con le stelle e le costellazioni

(di Adriano Gaspani)
 
Sfogliando la letteratura archeoastronomica, oppure le notizie talvolta riportate sui social, accade spesso di leggere della scoperta di gruppi di stelle e di costellazioni riprodotte sulla roccia o sui massi coppellati risalenti alla preistoria e alla protostoria. Altre volte si legge della scoperta di insiemi di edifici antichi o di antiche strutture monumentali disposte sul terreno in modo da rappresentare le stelle di talune costellazioni o parti di esse. Un caso molto famoso à quello della presunta corrispondenza tra le tre grandi piramidi di Giza (Cheope, Chefren e Micerino) con le tre selle della Cintura di Orione (Mintaka, Alnilam e Alnitak), proposta nel 1997 dall'egittologo indipendente R. Bauval. Queste teorie sollevano generalmente grandi dibattiti, affrontati da innumerevoli persone armate solo delle loro convinzioni, pro oppure contro, le varie affermazioni e le varie teorie in merito a presunte e deliberate corrispondenze stabilite dalle culture antiche tra i manufatti terrestri e le configurazioni celesti. In genere l’ipotesi dell’esistenza di reali corrispondenze tra configurazioni terrestri e celesti è stabilità euristicamente basandosi sulla loro semplice somiglianza reciproca e da questa apparente somiglianza si passa facilmente all’attribuzione di un reale rapporto di causa ed effetto, senza alcuna giustificazione oggettiva, salvo appunto la convinzione personale che le due configurazioni si somiglino. Ovviamente questo modo di procedere è molto lontano da un sano atteggiamento scientifico. In questo lavoro cercherò di fare il punto della situazione e fornire qualche strumento utile a stabilire la veridicità o meno di queste supposte corrispondenze tra alcune configurazioni terrestri e altre celesti. Mancando, come sempre avviene, completamente di elementi documentari oggettivi in merito alle presunte corrispondenze celesti, l'unico strumento oggettivo che può essere utile per discriminare tra ciò che potrebbe essere genuino e tra ciò che invece potrebbe essere casuale sono gli strumenti che la Teoria della Probabilità ci mette a disposizione. In questo lavoro ho cercato di fornire alcuni semplici, ma efficaci strumenti probabilistici, capaci di discriminare tra le situazioni oggettivamente genuine e tra quelle invece di pura casualità.
 
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  • Articolo inserito in questo sito l'08/11/2019.
  • Autore: prof. Adriano Gaspani, I.N.A.F. – Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Brera – Milano Contatto: adriano.gaspani@inaf.it