Il Sentiero delle Sculture lungo la salita al Monte Canto (CAI 894)

All'altezza della venerata chiesa della Madonna delle Caneve (molto cara a papa Roncalli) di Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG), alla destra dell'edificio diparte un sentiero (antica mulattiera) segnalato dal CAI che porta, in circa 4 km, alla vetta del Monte Canto (poco meno di 800 m di altitudine). Di per sè è un luogo molto suggestivo, immerso nel bosco; il tracciato è adatto per un medio escursionista (come noi,) oltre che per chi è appassionato di mountain-bike. E per chi è alla ricerca di qualcosa di più, questo itinerario si rivelerà curioso e magico perchè la prima metà del percorso (circa 2 km) è costellata (fin dall'inizio) da massi che sono stati trasformati in singolari sculture di significato profano e sacro: troviamo - in un crescendo di livello verso l'alto - le tre chiese amate dal papa, un fiore, una figura egizia, un volto gigantesco adagiato che reca tre triangoli, un possibile genio dei boschi, un capo indiano con la sua compagna, una grossa testa "olmeca", un uomo con una gerla sulle spalle, San Francesco e il lupo, due serpi affrontate che sembrano assolutamente vere...Antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi dialogano con l'ambiente naturale circostante di cui fanno ormai parte integrante, con discrezione ma suscitando meraviglia. E non è finita qui perchè un bellissimo labirinto attende l'escursionista che sia riuscito a fare almeno la metà del percoso che porta alla cima del Monte. Imboccando poi una diramazione a fondo chiuso (posta più in basso e indicata con la sigla Sds, cioè Sentiero delle Sculture) si arriverà in una sorta di riparo sotto roccia dove sono scolpiti i volti di papa Giovanni e di Cristo. Il masso è stato trasformato dalla devozione popolare in un altarino e ciò che la natura ha insito in questo "luogo dello spirito" si mescola con l'opera dell'uomo. Guardandosi intorno mentre si sale ancora si possono scoprire altre opere che sono il frutto del lavoro di un appassionato scultore della vicina Carvico, purtroppo scomparso, che si chiamava Giovanni Battaglia, noto come Vanni. Ecco perchè, all'inizio del sentiero, un cartello riporta la dicitura VIA DI VANNI. Un doverso omaggio ad un artista spontaneo, che non ha realizzato "a caso" le sue sculture ma con un senso simbolico preciso che noi non conosciamo (non vi sono pannelli didascalici nè QR-code accanto ai massi scolpiti), ma possiamo soltanto intuire. Buona visione!