I tre Castelli (Marisa Uberti)

Il castello di Chinon è diviso in tre parti che, da Est a Ovest sono così distinte:

  1. Fort Saint-Georges o Castel Rousset, costruito sotto Enrico II (XII sec.)
  2. Château du Milieu o Castello di Mezzo  o Middle Castle (che comprendeva l'antico castrum) costruito nei secoli XII-XIII
  3. Château du Coudray o Forte Coudray,  aggiunto da Filippo II nei primi anni del XIII secolo

 

 

Questa ripartizione venne ottenuta nel tempo, come abbiamo visto, aggiungendo poco a poco strutture nello spazio fortificato. I sovrani francesi chiamarono il complesso “i tre castelli”, che erano separati tra loro da fossati. Ciascuno di essi era munito di recinti fortificati.

Ognuna delle tre parti del castello possedeva una chiesa:

  • la cappella di Saint-Georges nel forte dallo stesso nome (XII sec.)
  • Sainte-Mélanie nello Château du Milieu (X sec.) o Castello di Mezzo
  • Saint-Martin nello Château du Coudray (XV sec.) o Forte Coudray

 

  1. Il Forte San Giorgio (Fort Saint-George). Il nome venne conferito dopo la costruzione della Cappella dedicata a San Giorgio, che fu decorata con un bassorilievo in pietra raffigurante il santo che uccide il drago. Come abbiamo visto poc’anzi, attorno al 1160 il re Enrico II d’Inghilterra il Plantageneto fece costruire un nuovo set di edifici a oriente dell’antica fortezza ereditata dai suoi avi. Questo palazzo, progettato senza alcuno scopo militare, era destinato alla sua amministrazione e per la sua corte, quand’egli veniva a Chinon Il re, infatti, divideva il suo tempo tra l’Inghilterra e gli stati sul continente.  La Touraine, con il castello di Chinon, divenne nel tempo una base per le operazioni militari. Il palazzo del re era parallelo al corso del fiume Vienne e si disponeva attorno a diversi cortili. Era protetto da mura e da un torrione a est dello Château du Milieu (Middle Castle o Castello di Mezzo). Nel palazzo di Enrico II si entrava tramite due cancelli, uno ad est ed uno a ovest. La Porta occidentale è la più conosciuta: si tratta di un corpo di guardia rettangolare che, a causa della topografia naturale del terreno, aveva la soglia quattro metri al di sotto degli edifici del palazzo, ai quali si arrivava attraverso una rampa. Solo i pedoni e i cavalieri potevano transitare da questo passaggio, perché la porta era troppo stretta per le carrozze. Questo palazzo è stato scavato tra il 2003 e il 2005; durante gli scavi archeologici si sono appurate queste cose e sono state scoperte molto importanti, che prima si ignoravano. I resti sono oggi conservati in un giardino. Il bastione che domina la Vienne è ancora visibile ed è stato ristrutturato in tutta la sua maestosità.). Il figlio di Enrico, Giovanni (Senza Terra) quarant’anni dopo rafforzò il sistema difensivo del castello per resistere agli attacchi del suo rivale il re di Francia Filippo Augusto. Egli fortificò il Forte San Giorgio, il quale divenne un avamposto atto a proteggere il castello principale dalla direzione della strada per Tours. Oggi l’edificio, restaurato con moderno design, ospita la reception, sale espositive, biglietteria e un negozio.  Fort Saint-Georges è un sito archeologico destinato ad essere trasformato in un giardino, poiché la vegetazione sembra essersi impossessata dell’area, mostrando una rilevante biodiversità. La vita delle piante qui è considerata parte del patrimonio locale e storico, come gli stessi reperti archeologici! Da un inventario botanico si è scoperto che esisteva un gran numero di piante medicinali qui, nel Medioevo, tra cui finocchio, verbena, sambuco, veccia, rosa canina, ecc. e si vuole ricostruire lo stesso Giardino dei Semplici.
     
  1. Il Castello di Mezzo (Middle Castle, Château du Milieu). E’ in questa sezione del complesso fortificato che si trovano i cosiddetti “Quartieri Reali”, la Torre Argenton, la Torre dei Cani e la Torre dell’Orologio.
  2.  
  • La Torre dell’Orologio (Clocktower in inglese e Tour de Horloge in francese) è servita come ingresso al Castello di Mezzo dalla fine del XII secolo. L’attuale configurazione alta e slanciata data dal tardo XIV secolo. Originariamente la torre era caratterizzata da una porta in una struttura esile e alta, con un’ estremità semicircolare. Sotto il regno di Filippo Augusto, all’inizio del XIII secolo, essa fu elevata e resa più sicura da una saracinesca e un ponte levatoio. Aveva tre feritoie di difesa. Nel tardo XIV secolo essa fu considerevolmente alzata, al fine di accogliere le camere. Fu creata una scala a chiocciola per accedere ai cinque piani che la torre ora vantava. Un vecchio detto “chinonais” (chinonese) ci racconta il nome della campana che ha suonato dal 1399:

                                                               

 

  • La Torre dei Cani (Dogs Tower, Tour de Chiens). E’ una delle grandi torri costruite durante il regno di Filippo Augusto, come la Coudray e la Torre di Avvistamento/Watchtower ma, a differenza di queste due, non è circolare bensì a ferro di cavallo. Deve il suo nome al vicino canile, che ospitava i cani reali nel XV secolo. Questa torre ha tre livelli a volta, sormontati da una terrazza; l’accesso avviene dal piano di mezzo. Questo è ora sugli stessi livelli del Castello di Mezzo, ma non era così nel Medioevo. Le feritoie o le postazioni per le frecce sono distribuite in maniera differente, da un livello ad un altro, per fornire una difesa efficace e per evitare di indebolire la struttura muraria. Vi erano latrine tra il primo e il secondo piano; il forno per il pane era situato nel piano intermedio, come quello nella vicina torre, probabilmente risale al XV secolo e provvedeva alle necessità della corte.

 

  • La Torre Argenton (the Argenton Tower, Tour de Argenton). Prende tale nome dal fatto che nel 1477 il re Luigi XI affidò la fortezza di Chinon al suo biografo, lord Philip Commynes, signore di Argenton. Egli rinforzò l’angolo nord-occidentale del Middle Castle con la costruzione di questa nuova e più robusta torre, in grado di resistere alle nuove armi da fuoco. Le mura di questa torre sono spesse 5 m e le feritoie per i cannoni si dispongono fino al livello più basso, all'altezza del fosso. La terrazza superiore è allo stesso livello della corte del Middle Castle. Essendo meno alta delle altre torri, l’Argenton è meno fragile; essa servì come prigione nel XVII secolo, come evidenziano i graffiti sulle pareti interne. Le bombarde (primitivi cannoni), disposti sulla terrazza, sono originali e datano al tardo XVI secolo. Da questa terrazza si può vedere la ricostruzione di una gru di legno, risalente al tardo XII sec. o inizio XIII sec.

 

  • I Quartieri Reali (Royal Quarters, Logys Royaux). Questo sito assunse la sua definitiva configurazione durante il regno di Carlo VII (XV secolo): tre ali disposte attorno alla corte centrale. Dal tardo XII secolo in poi quest’area fu usata come grande sala per la vita di corte; nel corso del secolo successivo fu aggiunto un piccolo edificio nella parte occidentale e, attorno al 1370, il duca Luigi I d’Angiò intraprese la ricostruzione dei quartieri reali, introducendo una Sala di Giustizia. Di questi lavori edilizi, è sopravvissuta solo l’ala meridionale. Alla fine del XIV secolo, questa Sala (che si localizza alla fine dell’ala orientale del pianterreno) divenne la Grande Sala del castello nota anche come “Hall of Recognition” (Sala del Riconoscimento/ Temple de la reconnaissance). Nel corso del 1400 i quartieri alloggiarono gli appartamenti reali che includevano i servizi essenziali: un’ anticamera e una camera da letto, un bagno e un ripostiglio. Le camere di servizio e la sala da pranzo erano al pianterreno. A settentrione era in origine situata la Cappella di Santa Melania con il priorato; in uno degli edifici della struttura venne in seguito creata una sala per il gioco di corte del tennis (jeu de paume). 

 

Historical show rooms. Nei Quartieri Reali sono state allestite 4 stanze che trasmettono filmati rievocativi storici, ciascuna con un tema specifico: 1) La rabbia e la luce (rievoca la vita di Folco IV nell’XI secolo. Il conte d’Angiò a Chinon, come abbiamo già detto, fece comporre le Chroniques des comtes (Cronache dei Conti d’Angiò); 2) L’alba della rivolta (il film rievoca momenti del regno di Enrico II Plantageneto a Chinon, nel XII sec., e il conflitto con i figli aizzati dalla moglie Eleonora d’Aquitania); 3) Battaglia di Re (il film rievoca lo scontro tra i Plantageneti, re d’Inghilterra, e i Capetingi, re di Francia, tra XII e XIII sec., fino alla conquista della fortezza di Chinon da parte del re francese Filippo Augusto); 4) Il Destino (evoca la storia epica di Giovanna d’Arco che venne a Chinon per incontrare il Delfino, il futuro re di Francia Carlo VII).  La 1-2 vengono rievocate al piano terra; la 3-4 al primo piano.

 

 

Sale di Giovanna d’Arco. Al primo piano (stanze 5-6) è situata la Collezione di Giovanna d’Arco (sezione Multimedia Collections), la cui popolarità “scoppiò” nel XVII secolo, per iniziativa del cardinale Richelieu, che puntò al recupero dei “famosi” che avevano dato la vita per il re e furono utilizzati per esaltare la fedeltà al regno.  Giovanna d’ Arco fu trasformata in figura allegorica; a quel tempo la “pulzella” fu rappresentata come un’Amazzone che porta uno stendardo (pennacchio della Vittoria). Nella realtà, solo un ritratto di Giovanna è stato effettivamente eseguito durante la sua vita e questo non ha alcuna somiglianza con la moltitudine di rappresentazioni prodotte dopo la sua morte. Le opere presentate in queste stanze formano una collezione dedicata alle rappresentazioni originali (bronzi, statue, terracotta) di Giovanna dal XVI al XX secolo. Nel XIX secolo vennero prodotte molte statue con l’effigie dell’eroina e alla fine di quel secolo, il nazionalismo in Francia fu rinforzato dalla sconfitta per mano prussiana (1870). L’abbondanza di rappresentazioni di Giovanna illustrano questa corrente patriottica. Durante la Prima Guerra Mondiale l’immagine di Giovanna d’Arco venne impiegata come supporto confortevole alle fatiche del conflitto. Furono disseminate ovunque le cartoline con la sua immagine e usate spesso per la corrispondenza tra soldati francesi e le loro famiglie. Nel 1917 la sua immagine divenne famosa ben oltre i confini francesi e la sua icona fu stampata su poster in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Famosi illustratori la ritrassero e il successo di queste immagini fu ulteriormente rafforzato nel 1909, quando venne beatificata (e santificata nel 1920). Nel 1956, quinto centenario della sua riabilitazione, la figura di Giovanna d’Arco conobbe un rinnovato interesse; molti poster vennero prodotti per la sua glorificazione tra il 1950-1960. Nella collezione abbiamo visto anche le false reliquie della ragazza, che ha fatto nascere la curiosità anche verso altri misteri che la riguardano (v. sez. apposita).

 

Sale Storico-Archeologiche. Al piano terra, nelle sale 7-8, vi sono postazioni multimediali per comprendere la fortezza, e soprattutto l'evoluzione del sito attraverso una collezione archeologica ed iconografica. Le sale possono essere visitate indipendentemente dai Quartieri Reali. I reperti esposti provengono dagli scavi archeologici recenti e corrispondono a differenti periodi. Sono raggruppati per temi: la tomba del guerriero gallico, di cui nella foto vediamo la spada, aspetti della vita nel Medioevo, ecc. (abbiamo anche trovato dei tavolieri di pietra frammentati per il gioco del filetto e pedine). Un display interattivo fornisce la ricostruzione 3D della fortezza nelle varie epoche. L'uscita è attraverso la grande porta doppia, al piano terra dei "Grands Combles".

 

3.Il Forte Coudray (Fort Coudray, Fort du Coudray). Comprende tre torri: Boissy, Mulino, Coudray.

 

  • La Torre Boissy (Boissy Tower, Tour de Boissy). La denominazione attuale le venne conferita nel XVI secolo, quando era governatore del castello lord Boissy, ma essa fu eretta durante il regno del re di Francia Luigi IX (San Luigi) nel XIII secolo. E’ costituita da tre piani: una scala intagliata nella muratura interna dà accesso ai piani superiori e alla terrazza, dalla quale si accede alla Torre Coudray, attraverso un passaggio pedonale. Al pianterreno si trovava la sala delle guardie, illuminata da feritoie che si affacciano sulla Valle del Vienne e sulla Torre Coudray stessa. All’inizio del XV secolo furono eseguite le maggiori alterazioni: fu resa comunicante con i Quartieri Reali da un camminamento pedonale e attraverso un cancello aggiunto, preceduto da un ponte levatoio. Fu anche aggiunto un ulteriore piano. E’ probabile che al primo piano vi fosse una Cappella, sotto le arcate finemente scolpite. Alla nostra visita abbiamo trovato numerose incisioni e graffiti sulle pareti, tra cui un bellissimo cavallo scolpito. A terra vi sono dei frammenti litici lavorati, e una stele epigrafe.

 

  • La Torre del Mulino (the Mill Tower, Tour de Moulin). E’ così chiamata per la presenza di un mulino a vento appollaiato sulla sua sommità, caratteristica dell’era moderna. Le origini della torre sono medievali: essa rappresenta un ottimo esempio di architettura militare dei tempi di re Giovanni (Senza Terra, il Plantageneto). Si tratta di un elemento chiave del Fort Coudray, costruita alla fine del 12 ° secolo. Il piano terra, con la sua pianta poligonale, e segmentale, con tetto a cupola, è tipico dell'epoca, ma è un’architettura molto rara nei castelli Plantageneti. E’ l’unica torre del castello ad essere protetta nella sua parte inferiore da mura perimetrali. La si raggiunge dal piano calpestabile del Forte; il pianterreno non comunica con il primo piano, che è accessibile solamente da un passaggio pedonale. Entrambe le camere al piano terra sono dotate di apertura a feritoia, in nicchie, caratteristiche dell’epoca di costruzione. Il piano superiore, che forma un belvedere perfetto, dispone di sei ampie finestre. Dal primo piano una scala, costruita nello spessore del muro, conduce sul terrazzo.

 

  • La Torre Coudray (the Coudray Tower, Tour Coudray). Probabilmente questa denominazione deriva dalla presenza, nel Medioevo, di un boschetto di noccioli (che nel francese antico si dicevano “coudres”). La Torre è una delle tre sopravvissute dal tempo dei lavori del re di Francia Filippo Augusto, dopo che egli ebbe conquistato la fortezza nel 1205 (come abbiamo descritto prima). L’edificio si affaccia sulla Torre del Mulino, costruita da Giovanni (Senza Terra, il Plantageneto). La Torre Coudray è fiancheggiata da una porta con un ponte levatoio e una saracinesca, che proteggevano il Forte Coudray. Doveva esservi anche una piccola costruzione (dependance) con una scala che portava direttamente al primo piano. Ci sono ancora tre livelli intatti, tutti muniti di feritoie. I primi due piani hanno una copertura con volta gotica. L’accesso alla torre è sul secondo piano, e la porta era protetta da una trappola; ha caminetti e latrine. La sala inferiore è dotata di un ingresso ad un tunnel, che consentiva agli occupanti di fuggire con discrezione in caso di assedio. Questi dettagli nella progettazione erano moderni e sofisticati e sono un segno della grande attenzione che il potere regale spendeva per questa fortezza di Chinon. Essa fu usata come prigione per i dignitari dell’Ordine del Tempio nel 1308 (approfondiremo in una sezione a parte). Giovanna d’Arco fu ospitata qui nel 1429. Con i recenti restauri è stata rifatta la scala originaria che porta alla sommità; è stato ripristinato il sistema di accesso medievale. Dalla Torre si gode di una vista eccellente su tutto il castello, sui Quartieri Reali e sulla città.

 

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Argomento: 3 castelli

Graziee!

Manuela | 09.08.2014

Magnifico questo lavoro, come al solito scarico il tutto e lo userò meglio che una guida;-) Bravissima l'autrice!

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