Sumeri e vita non terrestre

(Maurizio Martinelli)

I parte  di 2

 

  • I Sumeri          

 

“History Begins at Sumer: Thirty-Nine Firsts in Man's Recorded History”, ovvero “La Storia inizia a Sumer: trentanove primati nella storia conosciuta dell’Uomo”, è il titolo veramente significativo di uno dei principali libri di Samuel Noah Kramer[1], uno dei importanti studiosi delle tavolette mesopotamiche.

Discepolo di Avigdor Ephraim Speiser[2] e contemporaneo di Thorkild Jacobsen[3], Kramer ha spiegato come tutte le civiltà conosciute sul pianeta Terra a partire da circa 6.000 anni fa (ricordo che il primo calendario conosciuto è quella stabilito in Nippur[4] nel 3.760 prima dell’Era Cristiana[5]), affondano le proprie radici e le proprie basi proprio nella civilizzazione sumera, “apparsa improvvisamente” nell’attuale Mesopotamia.

Il termine Sumer deriva dall’antico accadico “Shumeru” (terra dei guardiani), mentre nella lingua sumera il termine era “Ki.en.gi” (terra dei signori della Terra, intesa come pianeta). Secondo gli antichi testi mesopotamici gli abitanti del luogo ricevettero una civilizzazione “ready-made”, già pronta, senza che sia avvenuto il classico iter di anni, decine o centinaia, perché si sviluppi un sistema organizzato e civile come intendiamo oggi. Pertanto Kramer ha potuto ragionevolmente enumerare i primati sumerici nei primi centri urbani, nella scrittura, nella monarchia, nel parlamento, nell’ organizzazione sociale, nella ruota, nella fonderia, nella musica e poesia, nella scuola, nella medicina, nella culinaria, nella religione, nella matematica, nell’astronomia e così via. Questa civiltà continuò sino al 2.000 prima dell’Era Attuale, quando un avvenimento esogeno la fece improvvisamente terminare, così come era iniziata. Tuttavia, possiamo verificare durante i successivi quattromila anni di storia le tracce dell’influenza Sumera nelle varie e differenti civiltà sino ad arrivare al ventunesimo secolo.

Coloro i quali (Anunnaki[6] od Anunna[7]), provenienti da un pianeta al di fuori del nostro sistema solare (Ni.bi.ru o Ne.be.ru[8]) secondo gli stessi Sumeri, concedettero loro la completa struttura della civilizzazione, erano governati secondo una rigida organizzazione formata da un gruppo di dodici persone, fra le quali una risultava preminente, alle quali era attribuita una controparte celeste secondo le figure dello zodiaco così come noi lo conosciamo attualmente. Questo schema di un gruppo di dodici esseri che gestiscono la governance è stato replicato più volte nella storia terrestre, ad esempio la religione greca aveva un pantheon di dodici dei, le tribù d’Israele erano dodici, la civiltà etrusca era gestita da un gruppo di dodici città, il cristianesimo prevedeva dodici apostoli per Gesù, nell’Inghilterra del medioevo, la famosa “tavola rotonda” era formata da dodici cavalieri, nella Francia medievale l’imperatore Carlo Magno disponeva di dodici paladini, la bandiera dell’Unione Europea è formata da dodici stelle.

Nel gruppo degli esseri che avevano concesso la civiltà ai Sumeri era molto attivo Nin.gish.zi.da[9] o Nin.gish.zidda[10], uno dei figli più giovani di Ea/Enki[11], il cui simbolo consisteva in un bastone con intorno due serpenti incrociati fra loro. Esperto genetista, architetto e progettista industriale, fu lui ad ideare il progetto delle tre piramidi nella piana di Gizah[12] e l’E.ninnu, il tempio costruito da Gudea[13] in Lagash per Ninurta, oltre a numerose altre costruzioni circolari in pietra come Stonehenge (le quali potrebbero essere considerate veri e propri “orologi stellari in pietra”) per mostrare all’Homo Sapiens Sapiens il momento esatto del passaggio dall’Era del Toro a quella dell’Ariete, intorno al 2.000 prima dell’Era Attuale.

Il simbolo con il bastone e i due serpenti incrociati è chiaramente riferito ad un’attività sia medica che genetica, come dimostrano ancora oggi le insegne delle farmacie che riportano tale simbolo. Allo stesso tempo il simbolo dei due serpenti incrociati rappresenta uno delle principali scoperte, o forse meglio riscoperte, del ventesimo secolo, la struttura a doppia elica del DNA da parte di James Watson e Francis Crick con l’articolo congiunto pubblicato dalla rivista Nature nel 1953. 

Nin.gish.zi.da ha accompagnato l’Homo Sapiens Sapiens per migliaia di anni, essendo conosciuto in Egitto come Thot o Teheuti, lo “Scriba Divino”, colui il quale insegnò agli umani la matematica, l’astronomia, il calendario, l’architettura, la medicina. Nell’America centrale, nell’attuale Messico, egli era conosciuto come Quetzalcoatl (il Serpente Piumato) dagli Aztechi e Kukulcan dai Maya, colui il quale concesse la civiltà all’Homo Sapiens Sapiens. Nella Grecia del primo millennio prima dell’Era Attuale egli era denominato Hermes ed Hermes Trismegistos (Tre volte più grande), mentre in Italia veniva chiamato Turms dagli Etruschi e Mercurio dai Romani. Ancora in Italia, durante il Rinascimento, nel quindicesimo secolo, si avvertì la sua influenza, in quanto venne tradotto e pubblicata un’antica opera scritta conosciuta come “Corpus hermeticum”, probabilmente una versione ridotta dei famosi 42 “Libri di Thot”, scritti in Egitto millenni prima.

Uno dei principali fra gli esseri i quali avevano concesso la civiltà ai Sumeri era Ninurta[14]. A lui, subentrando al padre Enlil[15] nel pantheon a dodici, venne attribuito il numero 50 del sistema numerico della governance, il più importante dopo il numero 60 che spettava al comandante supremo, ovvero suo nonno Anu[16].  Secondo le informazioni riportate in testi sumeri ed accadi, Ninurta si impegnò anche nella riorganizzazione delle terre dopo il Diluvio, soprattutto con lavori di drenaggio, allo scopo di iniziare le coltivazioni agricole. Ninurta dunque, chiamato in Accadico “Urash, la persona dell’aratro”, permise all’Homo Sapiens Sapiens d’iniziare attività agricole a partire dall’attuale Medio Oriente.

Ninurta era il signore della città sumera di Lagash, (oggi il sito archeologico di Tello), mentre il suo emblema e simbolo era l’aquila dalla doppia testa, di qui l’espressione di “Double Eagle of Lagash “.  Il simbolo dell’aquila ad una oppure a due teste è il simbolo del potere per eccellenza, per cui la troviamo nelle bandiere e nelle insegne dei principali imperi e stati nazionali del passato e del presente. Innanzitutto è evidente il collegamento e l’identificazione tra l’aquila, sia ad una sola testa che a due teste, con i principali simboli del potere militare e economico ed anche culturale. Elenco qui di seguito gli stati nazionali e i Imperi del passato e del presente nei cui stemmi l’aquila era ed è appunto presente:

•          Impero Romano

•          Impero Bizantino

•          Bandiera della Chiesa Greco-ortodossa

•          Sacro Impero Romano

•          Impero Russo

•          Impero Seljuk

•  Impero spagnolo sotto la casa della dinastia degli Asburgo

•          Regno del Mysore

•          Primo Impero Francese

•          Nemanjić Serbia

•          Impero Serbo

•          Tirannide Serba

•          Regno di Serbia

•          Regno di Yugoslavia

•          Confederazione Tedesca

•          Terzo Reich Tedesco

•          Albania

•          Armenia

•          Austria (1934–1938)

•          Austria Ungheria

•          Autorità Nazionale Palestinese

•          Egitto

•          Federazione Russa

•          Filippine

•          Germania

•          Iraq

•          Messico (l’aquila che schiaccia il serpente)

•          Moldavia

•          Montenegro

•          Moravia Serba

•          Repubblica Libica Araba (1969 – 1977)

•          Jamahiriya libica Araba (1977 – 2011)

•  Republika Srpska (in precedenza usata dal 1992 al    2007) in Bosnia and Herzegovina

•          Romania

•          Serbia and Montenegro 

•          Serbia

•          Siria

•          Stati Uniti d’America

•          Yemen del Sud (al 1970 al 1990)

Per quanto attiene al potere economico tout court, basta semplicemente notare che l’aquila è presente sia nell’emblematica banconota da 1 dollaro statunitense (assieme alla piramide con 72 blocchetti e la famosa frase in latino «Annuit Coeptis», ovvero “l’impresa è stata decisa ed accettata”) che addirittura figura nel sigillo stesso degli Stati Uniti d’America.   Infine per limitarci all’attuale periodo storico, è sufficiente citare uno dei principali protagonisti dell’attuale storia economica, George Soros[17] (interessante il nome palindromo), divenuto famoso grazie alle attività del proprio fondo, il Quantum Fund. Tuttavia il nome iniziale del Quantum Fund, ricorda il giornalista economico, Niall Ferguson - che ha vissuto in prima persona il “Black Wednesday “, il 16 settembre 1992, data del cosiddetto attacco alla sterlina da parte del gruppo di Soros -  era “Double Eagle[18] “. Anche sul piano meramente culturale e cognitivo troviamo ancora la presenza del simbolo dell’aquila. Infatti, dopo le lunghe campagne di scavi in Mesopotamia, gli studiosi europei e statunitensi hanno identificato il collegamento tra i monumenti Sumeri e l’arte romanica in Europa durante il Medioevo, come ha fra gli altri brillantemente spiegato André Malraux nella sua introduzione al volume “Sumer “curato da André Parrot per la collana “Il mondo della figura “della Librerie Gallimard. Già durante gli anni trenta del ventesimo secolo, lo studioso lituano Jurgis Baltrusaitis[19] aveva dedicato all’argomento il saggio “Art Sumérien, Art Roman “in cui analizza i collegamenti tra i centri cognitivi seppur lontani nel tempo. Spiega Baltrusaitis “…Tutte queste somiglianze, ora stilistiche ora iconografiche, sembrano concentrarsi nella rappresentazione forse più sorprendente fra tutte quelle di cui si siamo occupati finora: l’aquila araldica, emblema di Ningirsu (Ninurta, NDA), rinasce in Occidente pressoché identica [20]“.  Persino in ambiti politici ed economici meno visibili, ancorché esistenti da secoli, troviamo ancora il simbolo dell’aquila a due teste all’interno dei riti dei Free Massons, dove in particolare nel Rito Scozzese, il trentaduesimo grado è denominato “The Double Eagle of Lagash “, mentre anche nel massimo grado, il trentatreesimo, è simboleggiata l’aquila a due teste.

  • Zecharia Sitchin

L’enorme importanza della civiltà sumera per l’umanità sarebbe forse rimasta circoscritta all’interno delle torri d’avorio degli studiosi senza l’intervento di un divulgatore che riuscisse ad appassionare anche il grande pubblico. Così come i Sumeri apparvero improvvisamente con una civiltà già preconfezionata, nello stesso modo l’ebreo azero Zecharia Sitchin[21] pubblica nel 1976 il suo primo “The Twelfth Planet” (nella versione italiana “Il dodicesimo pianeta) nel quale presenta già quasi tutta la propria teoria. E’ importante notare che la biografia di Sitchin, d’ora in poi ZS, pubblicata nei propri libri, è estremamente scarsa e vaga, per cui viene semplicemente indicato che la sua famiglia emigrò in Palestina durante gli anni trenta del ventesimo secolo dall’allora Unione Sovietica, che Sitchin successivamente studiò a Londra alla London School of Economics per poi lavorare come giornalista ed editore in Isreale. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato il 10 gennaio 2010 dal New York Times, ZS si trasferì a New York nel 1952 per lavorare come “executive” in una società di spedizioni.

ZS, basandosi su un’interpretazione “ letterale “ delle tavolette Sumere ritrovate nella Mesopotamia a partire dal diciannovesimo secolo da varie missioni gestite dai paesi occidentali ed in particolare dagli Stati Uniti tramite The Oriental Studies Departments of the University of Pennsylvania grazie agli studiosi Ephraim Avigord Speiser  e Samuel Noah Kramer , ha iniziato nel 1976 la pubblicazione di una serie di 14 libri, nei quali presenta sia una coerente ricostruzione degli accadimenti verificatisi sul pianeta Terra negli ultimi 450.000 anni circa, sia una plausibile spiegazione della formazione del nostro sistema solare intorno a 3.9 miliardi anni fa.Durante gli anni sono state vendute milioni di copie dei di libri ZS, i quali sono stati tradotti in venticinque lingue, compresa la lingua italiana. ZS compì anche alcune missioni in varie nazioni allo scopo di trovare conferma delle proprie teorie, raccontandone l’esperienza in due libri di viaggio, mentre parallelamente egli implementava la divulgazione delle sue teorie tramite un sito internet “ww.sitchin.com”. ZS ha ispirato numerosi autori, i quali hanno scritto libri attingendo a piene mani dai libri di ZS, a volte senza nemmeno riconoscergli apertamente la paternità delle sue intuizioni.Una delle principali caratteristiche dell’attività di ZS consiste nel suo particolare approccio ai testi delle traduzioni delle tavolette mesopotamiche, ovvero il fatto di trattare tali testi non come letteratura, come storie di miti, ovvero di fatti mai avvenuti, ma come reports di avvenimenti realmente accaduti, per cui gli esseri coinvolti erano e sono reali. E’ necessario inoltre aggiungere il fatto che le tecnologie delle quali disponiamo adesso non erano conosciute dagli scribi e dagli estensori delle tavolette, pergamene, papiri, i quali riportavano nella loro lingua avvenimenti accaduti anche migliaia di anni prima, senza essere in grado di comprendere eventi che oggi denominiamo “missile”, “astronave”, “rete internet”, “manipolazione genetica”, “fecondazione artificiale”, “teletrasporto”, “telepatia”,” Doppia elica del DNA” e così via. 

Una giornata di studi dedicata a Sitchin

 In sostanza la pubblicazione dei libri di ZS ha rappresentato un vero e proprio salto di qualità intellettuale nel settore della ricerca e nello studio della vita non terrestre e della presenza di esseri non terrestri sul pianeta Terra. ZS ha operato una sorta di razionalizzazione nel vasto mondo cosiddetto “ufologico”, anche se egli ha raramente trattamento direttamente il fenomeno “ufo”[22], mettendo ordine nella materia, collegandola con un approccio funzionale, per cui gli antichi edifici, come ad esempio le Piramidi, aveva uno scopo pratico ovvero erano state costruite con una motivazione potremmo dire tecnologica. Nello stesso tempo ZS ha messo in evidenza come recenti scoperte o riscoperte della scienza moderna, corroborino le sue intuizioni.    

Allo scopo di spiegare in maniera esauriente, anche ovviamente non esaustiva, il contributo di ZS alla comprensione delle nostre origini e della nostra storia antica ed attuale, elencherò una serie di argomenti trattati nei suoi libri, accompagnati da un breve e sintetico commento. 

·        La struttura del nostro sistema solare, la nascita del pianeta Terra e la presenza del pianeta Nibiru

Sin dal suo primo libro, “Il dodicesimo pianeta”, ZS ha sostenuto che l’Enuma Elish[23] (L’Epica della Creazione) è un importante testo scientifico con una ben precisa cosmogonia che spiega la nascita del nostro sistema solare, l’origine della Terra, della Luna e della cintura degli Asteroidi, rivelando la presenza del pianeta di origine degli Anunnaki, N.ibi.ru/Ne.be.ru, il quale ritornerebbe ciclicamente al perielio ed al perigeo all’incirca ogni 3600 anni terrestri.

ZS sostiene che intorno a 700 milioni di anni dopo la formazione del nostro sistema solare circa 4.6 miliardi di anni orsono, un improvviso catastrofico evento che spostò i pianeti esterni nella posizione dove si trovano adesso, creò la cintura di Kuiper di piccoli corpi ghiacciati oltre Nettuno, fornì ai vari pianeti lune con strane orbite e bombardò il sistema solare con piogge di asteroidi e comete. Nello stesso tempo nel suo sito internet, lo stesso ZS spiegava che il prestigioso magazine Science del 17 luglio 2009 giungeva alle medesime conclusioni[24].

La fonte dalla quale ZS ha tratto le propria teoria è senz’altro l’Enuma Elish, nel quale verrebbe descritta l’esistenza di un pianeta (denominato Tiamat) nel nostro sistema solare prima del pianeta Terra. Il “catastrofico evento” consisterebbe nello scontro tra il cosiddetto pianeta Tiamat ed un altro corpo celeste, il famoso Ni.bi.ru/Ne.be.ru, che sarebbe stato catturato all’interno del nostro sistema solare. Accompagnato da numerose piccole lune, con una lunga orbita in inclinata di circa 30° sul piano dell’eclittica, Ni.bi.ru/Ne.be.ru avrebbe spaccato in due parti Tiamat, portando dunque alla creazione del pianeta Terra, della sua Luna e della zona denominata Cintura degli Asteroidi.    Commentando sempre nel proprio sito le scoperte o riscoperte della scienza ufficiale, ZS ricorda che molti astronomi, allo scopo di trovare una spiegazione alla Cintura degli Asteroidi, ritengono che sia avvenuta inevitabilmente una collisione celeste.  Ad esempio il settimanale inglese New Scientist dedicò una copertina ad un saggio dal titolo “The Planet That Stalked the Earth.” Il lungo articolo propone teorie riguardo ad un “pianeta errante” coinvolto in quella collisione.

Continua ZS, riportando che nel 2003 una stupefacente scoperta venne annunciata dal prestigioso mensile Science & Vie nel numero di febbraio. Nell’articolo veniva riportato un aggiornamento sulla formazione del nostro sistema solare alla luce delle recenti scoperte nella Cintura di Kuiper, nella zona ai limiti conosciuti del sistema solare. Intitolato “PLANETS – But How Many Are There In Our Solar System?” il lungo articolo scritto dalla giornalista Valerie Greffos fece un sensazionale annuncio, ovvero: “esiste un ulteriore, sconosciuto, pianeta nel nostro sistema solare, “Un pianeta fantasma la cui eventuale orbita è troppo allungata per essere osservata”.

La base scientifica dell’articolo consisteva nelle affermazioni rilasciate al mensile da parte di Alessandro Morbidelli, un astronomo italiano dell’osservatorio francese in Costa Azzurra. Secondo Morbidelli il sistema solare all’inizio era caotico. Avvenne una collisione celeste che coinvolse un “pianeta supplementare”, il quale si trovava dove adesso esiste la Cintura degli asteroidi. La collisione avvenne 3.9 miliardi di anni orsono, mentre questi eventi spiegano l’anomala lunga orbita ellittica del “pianeta fantasma”. L’astronomo italiano aggiungeva con sicurezza di aspettarsi che un giorno sarebbe stato scoperto un nuovo pianeta con le dimensioni di Marte, un pianeta il cui periodo orbitale è lungo “parecchie migliaia di anni”. Morbidelli aggiunse alle proprie conclusioni un disegno dell’orbita ellittica inclinata del pianeta, indicando persino nel disegno il probabile luogo dove si troverebbe il “pianeta fantasma”. 

Continua ZS nel suo sito, annotando che se l’astronomo italiano avesse semplicemente suggerito l’esistenza di un ulteriore grande pianeta lontano dal Sole, il suo annuncio sarebbe stato solamente un’altra aggiunta alla dibattito fra gli astronomi che dura da decenni riguardo al cosiddetto “Planet X” che si troverebbe oltre Urano, Nettuno e Plutone. Invece le affermazioni dell’astronomo italiano oltrepassavano la questione dell’esistenza di un nuovo pianeta, infatti egli aggiunse una serie di affermazioni che sembravano tratte direttamente dai libri di ZS, ovvero  

*    Al suo inizio il Sistema solare era “caotico”, esattamente le stesse parole di ZS

*    Nel luogo dove si trova adesso la Cintura degli Asteroidi doveva esser esistito un “ulteriore pianeta” (il pianeta che nei testi sumeri era chiamato Tiamat)

*    Una collisione celeste ha “risistemato” il Sistema solare (essenzialmente il tema trattato dall’ Enuma Elish)

*    Basandoci su quanto trovato sulla Luna, la collisione dovrebbe essere avvenuta circa 3.9 miliardi di anni orsono (esattamente il dato proposto da ZS)

*    Come conseguenza della collisione, il Sistema solare acquisì il “pianeta fantasma” (denominato da ZS “Ni.bi.ru/Ne.be.ru)

 

*    La sua orbita è ellittica e non circolare (un aspetto importante delle conclusioni di ZS)

*    Al suo perielio il pianeta passa tra Giove e Marte (una conclusione chiave non ortodossa di ZS)

*    L’orbita dura migliaia di anni terrestri (secondo ZS l’orbita dura 3600 anni)

Infine, conclude ZS, il disegno che Alessandro Morbidelli ha pubblicato sul mensile francese, non è simile ai disegni pubblicati da ZS, ma è assolutamente identico a quello pubblicato nel libro “Genesis Revisited”, che riproduco qui di seguito, in cui ZS indicava anche la probabile posizione di Nibiru alla fine del ventesimo secolo.

·        La governance degli extraterrestri sulla Terra

ZS, riferendosi sempre ai testi Sumeri, Accadici, Egiziani, Ittiti, Ebrei ed a quelli di altri popoli dell’area del Medio Oriente, sostiene che gli esseri extraterrestri od Anunnaki, mantennero durante la loro permanenza sul pianeta Terra una struttura di governo eguale a quella del loro pianeta di origine, sempre tenendo conto che il re/manager del pianeta e della missione Terra dipendeva gerarchicamente da quello di Nibiru. Infatti il re di Nibiru ha il numero di riferimento più alto, 60, mentre il re/manager del pianeta e della missione Terra il secondo numero per importanza, 50.

Il re del pianeta Terra o manager della missione Terra, Enlil, comandava un organo composto da 12 membri, che ogni tanto cambiavano secondo l’età dei membri stessi, il mutamento della loro importanza, i conflitti personali e fra clans rivali. In ogni caso durante la loro permanenza sulla Terra, il valore numerico attribuito ai Maestri/Dei fu più o meno il seguente, femmine incluse, sia come spose sia come leader esse stesse:

  • No. 60 =                     Anu/An
  • No. 55 =                     Antu (sposa di Anu)
  • No. 50 =                     Enlil
  • No. 45 =                     Ninlil (sposa di Enlil)
  • No. 40 =                     Ea/Enki
  • No. 35 =                     Ninki/Damkina (sposa di Ea)
  • No. 30 =                     Nannar/Sin
  • No. 25 =                     Ningal (sposa di Nannar)
  • No. 20 =                     Utu/Shamash
  • No. 15 =                     Ninmah/Ninharsag (poi a 5 in vecchiaia)
  • No. 10 =                     Ishkur/Adad
  • No.  5  =                     Inanna/Ishtar (poi a 15)

In ogni caso secondo I testi Sumeri, le decisioni più importanti venivano prese dagli Anunnaki non attraverso decreti unilaterali di Anu e/o Enlil, ma piuttosto dopo che “… i grandi Anunnaki che decretano i fato si fossero scambiati le proprie opinioni durante apposite riunioni…“. Le questioni relative agli Anunnaki, come pure le decisioni cruciali che riguardavano l’Umanità, venivano discusse e dibattute durante tali riunioni[25]. Sempre seguendo le ultime spiegazioni di ZS, un’altra struttura decisionale era il cosiddetto organo “I sette che decidono”, formato dagli Anunnaki con il valore numerico più elevato, una sorta di organo militare, Corte Marziale e Corte Costituzionale con il potere di giudicare il re medesimo.Ad esempio il manager della missione Terra, Enlil, venne giudicato dai “Sette che decidono “ e punito con l’esilio quando costrinse con la forza una giovane infermiera, Sud, a fare l’amore con lui. Dopo esser entrata incinta, la giovane accettò di sposare Enlil ed egli venne reintegrato nel suo grado e ruolo.

Questa attribuzione di valori numerici rispecchia il cervello altamente matematico degli Anunnaki, che li portò ad inventare per la prima civilizzazione dell’Homo Sapiens Sapiens dopo il Diluvio (quella Sumera) un sistema matematico a base sessanta, differente da quello a base dieci, impiegato soprattutto nei nostri tempi.

·        La creazione dell’Homo Sapiens Sapiens

Si tratta di uno dei temi più delicati trattati da ZS nei suoi libri, in quanto affronta senza pregiudizi lo scopo della vita dell’Homo Sapiens Sapiens. Riferendosi a testi come l’Epica di Hatra-Hasis, ZS ritiene che i capi degli Anunnaki decisero di implementare un ominide, probabilmente l’Homo Erectus, il quale abitava nel centro sud dell’Africa, allo scopo di disporre di manodopera per sostituire d aiutare il proprio personale nei lavori di estrazione mineraria e costruzione. Infatti spiega ZS che “…l’Epica di Hatra-Hasis racconta la storia dell’ammutinamento di alcuni Anunnaki, i quali rifiutarono di continuare a lavorare nelle miniere d’oro…il titolo dell’Epica è ricordato nelle parole di apertura Inuma ilu awilum (quando gli dei come gli uomini):

“Quando gli dei come gli uomini,

Sopportavano e soffrivano la fatica

  La fatica degli dei era grande,

  Il lavoro era pesante, troppo era la pena[26]

 

In pratica, i genetisti Anunnaki, guidati da Ea/Enki e dalla sua mezza sorella Ninmah o Ninharsag[27], con l’aiuto di 7 Annunaki femmine crearono dapprima un “Lulu”, ovvero un ibrido che potesse essere un “Amelu”, un lavoratore, attraverso un sistema di ingegneria genetica che oggi siamo in grado di comprendere.  ZS spiega che il “Teema” – l’essenza della vita o personalità di un dio – che oggi definiamo come DNA, venne mescolato con “l’essenza” di un essere esistente nel centro sud dell’Africa. Pertanto mescolando i geni estratti dal sangue di un Annunaki con quelli di un ominide venne creato geneticamente “l’Adamo” inteso come specie. Non esiste dunque il cosiddetto “anello mancante” del processo evolutivo in quanto gli Anunnaki lo saltarono grazie all’operazione di ingegneria genetica.

Poiché l’ibrido (sia maschio che femmina) così creato non era in grado di procreare e dunque il numero dei nuovo lavoratori era estremamente limitato, uno dei due gruppi di potere fra gli Anunnaki[28] decise successivamente di concedergli tale facoltà allo scopo di ottenere un numero notevole di lavoratori, ma anche per cercare di implementare l’ibrido ad un livello simile a quello degli stessi Anunnaki. Ancora una volta fu necessario effettuare un’operazione di ingegneria genetica, in maniera da aggiungere il cromosoma X (femminile) e Y (maschile) ai 22 base. Secondo ZS fu la stessa sposa di Enki, Ninki o Damkina[29], a partecipare all’operazione genetica, portando addirittura in grembo il primo prototipo di Homo Sapiens Sapiens.

·        MtDna e purezza genetica

La scoperta durante gli anni sessanta dell’esistenza di un DNA mitocondriale che non si mescola con il DNA del padre ma passa “inalterato” da madre a figlia per generazioni, venne successivamente implementata sino agli anni ottanta, quando Rebecca Cann dell’Università di California (successivamente nelle Hawai) assieme ai propri colleghi Allan Wilson e Mark Stoneking giunsero alla conclusione che l’MtDna africano era il più antico fra quello di tutte le altre donne di altre razze ed aree del pianeta Terra, in maniera che l’HSS deriva da una sola ed unica femmina che era vissuta in Africa tra 290.000 e 140.000 anni orsono. In un editoriale apparso sulla rivista Science del settembre 1987, venne precisato che l’Africa era dunque la culla dell’umanità, indicando un periodo intorno a 200.000 anni orsono come data media corretta[30]. Queste conclusioni, sono state corroborate da genetisti come l’inglese Bryan Sykes[31] e soprattutto l’italiano Luigi Luca Cavalli Sforza[32], in maniera da spiegare che il mtDna da cui deriviamo appartiene ad una donna vissuta in Africa attorno a 200.000 anni orsono “… se si ricostruisce la loro genealogia, si trova sempre un unico antenato comune (una donna nel caso del mtDna) vissuto molte generazioni prima. Ciò non significa che in quel momento la popolazione fosse costituita da una sola donna, ma che tutti gli altri tipi mitocondriali, appartenenti alle donne allora viventi, si sono estinti[33]”.

Pertanto, partendo da tali conclusioni scientifiche, ZS ne deduce che la sua interpretazione degli scritti sumeri riguardo alla creazione dell’uomo è senz’altro corretta, spiegando ad esempio il motivo per il quale il famoso Gilgamesh era considerato per due terzi divino[34].

I figli delle uomini tra Anunnaki ed Homo Sapiens Sapiens risultavano dunque o per due terzi (se la madre era Anunnaki, come nel caso di Gilgamesh) o per un terzo di origine extraterrestre o cosiddetta “divina “(se il padre era Anunnaki). In effetti, la spiegazione del concetto di “maggiore divinità “se la madre era Anunnaki, risiede come mostrato in precedenza nella presenza del cosiddetto Dna Mitocondriale solamente nella cellula femminile, esattamente fuori dal nucleo della cellula. Il figlio di una donna Anunnaki ereditava sia la sua parte di Dna normale, sia il suo MTDna, dunque è chiara la spiegazione del concetto di due terzi di divinità.

A questo punto si domanda ancora ZS, “…come è possibile che un selvaggio ominide del sud dell’Africa potesse avere lo stesso DNA degli Anunnaki, provenienti da un altro pianeta, così simile che sarebbe bastato un piccolo mixing genetico a produrre un Essere che, secondo i Sumeri e la Bibbia, fosse simili agli “dei” sia interiormente che esteriormente, salvo per la loro longevità[35]”?

Inoltre, insiste ZS, dobbiamo considerare il fatto che non soltanto gli umani ed i mammiferi, oppure tutti gli animali, ma tutta la vita esistente sul pianeta Terra (dagli uccelli ai pesci, dalla flora alla alghe sino ai batteri ed ai virus) possiede lo stesso DNA. Pertanto, conclude ZS il DNA degli Annunaki è equivalente a quello dell’Homo Sapiens Sapiens, in quanto il pianeta Terra “è stato “inseminato” dal pianeta di origine degli Anunnaki, Ni.b.i.ru/Ne.be.ru al momento della collisione con il pianeta (Tiamat nei testi sumeri) che divenne successivamente la Terra. La vita sul pianeta Terra, in questo caso, sarebbe iniziata con “semi” di un DNA già totalmente pronto. 

Le conclusioni cui è giunto ZS sono in fondo le stesse dell’antica teoria del filosofo greco Anassogora, conosciuta come Panspermia[36], rivisitata dallo scienziato svedese Svante Arrenhius[37] e successivamente implementata recentemente prima da Francis Crick[38] a Leslie Orgel[39] in una famosa pubblicazione del 1973[40] e quindi da Sir Fred Hoyle assieme a Chandra Wickramansinghe[41].

·        Il Diluvio ed il salvataggio del DNA

Numerose culture sparse in tutto il pianeta Terra riportano un devastante avvenimento conosciuto come il Diluvio Universale nella Bibbia. Tuttavia, prima della Bibbia furono i testi mesopotamici (L’epica di Gilgamesh e l’epica di Hatra-Hasis) a trattare in dettaglio l’avvenimento, specificando il ruolo degli esseri conosciuti come Anunnaki e le loro conseguenti decisioni, sia quella presa dal comandante della missione Terra di non avvertire gli HSS del pericolo imminente, sia quella del suo mezzo-fratello Ea/Enki di selezionare alcuni HSS e di affidare loro il salvataggio del DNA della specie umana ed animale.  

Nei propri libri Zs ha suggerito che il Diluvio Biblico fosse una gigantesca onda, oggi la chiameremmo Tsunami, causata dallo slittamento della calotta di ghiaccio dell’Antartide circa 13.000 anni orsono, durante la fine dell’ultima Era Glaciale. Due recenti studi corroborano le opzioni di ZS, il primo, pubblicato nella rivista Nature del 26 febbraio 2009 conclude che mentre il riscaldamento della Terra alla fine dell’ultima Era Glaciale fu relativamente graduale nella zona del nostro pianeta, al contrario esso fu “rapido ed improvviso” nella parte sud.  Il secondo studio, pubblicato nella rivista, Science del 6 febbraio 2009 era incentrato sul livello dei mare nel passato. Lo studio conclude che la calotta glaciale dell’Antartide sprofondò improvvisamente, mentre a causa della topografia del continente e del fondo dei mari circostanti lo tsunami fu almeno tre volte maggiore di quanto finora calcolato, raggiungendo il suo massimo impatto a circa 2.000 miglia di distanza. Il diagramma che completa l’articolo mostra l’area del massimo impatto dello tsunami, ovvero il Golfo Persico, il mar Mediterraneo e più a nord le terre della Bibbia ed il monte Ararat, dove si sarebbe fermata l’Arca di Noè. E’ importante notare che il monte Ararat è denominato “Monte Nizir”, “Monte della Salvezza” nei testi mesopotamici.

·        L’arca di Noè

Nel testo sumero la nave di Ziusudra[42] era denominata “Ma.gur.gur, ovvero “una nave che si può rovesciare e girare”, mentre nella versione accadica era definita come “Tebitu”, che significa una nave sottomarina. Nel testo ebraico si chiamava “Teba”, dunque una “scatola”, (di qui la definizione di arca), in ogni caso nella maggior parte delle versioni che si trovano nelle tradizioni di altri popoli essa era chiusa ermeticamente con bitume, ma disponeva di un’apertura..Uno dei testi maggiormente conosciuti della Mesopotamia, l’Epica di Gilgamesh, riporta che Ziusudra ricevette istruzioni per costruire una nave lunga 300 cubiti (circa mts 160), larga 120 cubiti (circa mts 70) ed alta 120 cubiti, di cui un terzo sopra il livello dell’acqua. Gli studiosi della Bibbia, intorno agli anni venti del ventesimo secolo compararono le misure riportate nella Genesi in 6:15, con quelle delle maggiori navi dell’epoca, come “The Great Eastern”, “La città di Roma”, il “Lusitania” ed il ”Mauretania[EM1] ”, per cui, misurandole in piedi, conclusero che “l’Arca di Noè” era lunga come “La città di Roma” (piedi 560), larga come il “Great Eastern” (piedi 83) ed alta come “il Lusitania” (piedi 57)[43].

·        Pianeti extrasolari ed origine del DNA cosmico

Un’intuizione particolarmente importante di ZS consiste in una sua audace proposta per localizzare l’origine del DNA cosmico, avanzata pochi anni prima della sua morte nel proprio sito internet. Sin dalla pubblicazione del suo primo libro nel 1976, ZS aveva postulato l’esistenza di pianeti extra solari che orbitano attorno al proprio Sole. Negli ultimi anni sono stati effettivamente scoperti pianeti extrasolari che orbitano attorno ad uno oppure più soli, come il pianeta che orbita attorno alla stella situata nell’emisfero sud, Fomalhaut[44], il cui nome deriva dall’Arabo “Bocca del Pesce”. Estremamente brillante Fomalhaut è la stella principale nella costellazione Piscis Australis, “Il Pesce Australe”. Situata al di sotto della costellazione dell’Acquario è tradizionalmente presentata come un pesce che beve acqua dalla brocca dell’Acquario ed è collegata alla grande costellazione adiacente dei Pesci, rappresentata da due Pesci

Trattando come sua consuetudine il testo letteralmente e non come un’allegoria, ZS inferisce che tale scoperta potrebbe spiegare un enigmatico passaggio del testo cosmogonico “Enuma Elish”, che tratta della formazione dei pianeti del nostro sistema solare. ZS sottolinea nel poema il pianeta EA (letteralmente “La cui casa è l’Acqua), denominato Nettuno dai Romani, essendo il più esterno, fa “nascere” (entrare) nel nostro Sistema Solare un pianeta sconosciuto (denominato Ne.be.ru/Marduk nel poema) che proviene da zone lontane, “Dal cuore del profondo”. 

Sebbene generato molto lontano dal nostro sistema solare, i Sumeri ritenevano che “Ne.be.ru/Marduk” avesse un legame genetico con Ea, in quanto nella realtà fattuale Ea/Enki era il padre di Marduk, suo primogenito. Si chiede pertanto ZS se la zona dove “Nebe.ru/Marduk” sia stato generato non significhi semplicemente un generico Spazio Esterno al nostro sistema solare, ma una specifica costellazione che appartiene al reame celeste di Ea/Enki, quella del Pesce Australe.

In questo caso, conclude ZS, la nuova scoperta citata più sopra non rivelerebbe solamente il luogo di provenienza di Ne.be.ru/Marduk. Infatti, secondo l’Enuma Elish, Ne.be.ru/Marduk avrebbe portato il “Seme della vita” (il DNA) nel nostro sistema solare, per cui la scoperta del pianeta che orbita intorno a Fomalhaut potrebbe addirittura indicare la fonte stessa del nostro DNA, non particolarmente lontana, appena venticinque anni luce.

·        I geni estranei all’Homo Sapiens Sapiens

La scienza ufficiale ha recentemente concluso che il genoma dell’Homo Sapiens Sapiens include meno di 30.000 geni, circa il doppio della mosca della frutta ed il cinquanta per cento in più di vermi nematodidi. Ancora più importante il fatto che i nostri geni non sono assolutamente una nostra peculiarità, ma ad esempio sono identici al 99% dei geni dello scimpanzé ed al 70% di quelli della mosca. Pertanto i geni dell’Homo Sapiens, con la stessa funzione, conclude Sitchin, sono identici a quelli di altri vertebrati, invertebrati, piante, funghi e persino nel lievito.

Tali fatti confermano chiaramente che esiste un’unica fonte del nostra DNA ed hanno permesso agli scienziati di tracciare il processo evolutivo, come organismi semplici si sono evoluti geneticamente in organismi più complessi, adottando, ad ogni stadio i geni di una vita inferiore per formare una forma superiore più complessa.

Tuttavia, continuando le loro ricerche, gli scienziati (Science magazine, no. 291) hanno scoperto che il genoma umano contiene 223 geni che non hanno alcun predecessore nell’evoluzione del genoma. Infatti tali 223 geni mancano totalmente nella fase dell’evoluzione nei vertebrati. Un’analisi delle funzioni di questi geni pubblicata dal magazine Nature, no. 409, mostra che essi svolgono importanti funzioni psicologiche e cerebrali, tipiche dell’Homo Sapiens Sapiens. Poiché la differenza tra Homo Sapiens Sapiens e scimpanzé è circa pari a 300 geni, questi 223 geni creano effettivamente una grande differenza.

Secondo Sitchin questo fatto dimostrerebbe l’intervento genetico esterno sull’antenato dell’Homo Sapiens Sapiens effettuato in dagli Anunnaki qualche centinaio di migliaia di anni orsono e non il “probabile trasferimento orizzontale da parte di batteri secondo alcuni scienziati”.  Egli scrive nel suo sito web che, “…se uno accettasse la spiegazione della cosiddetta infezione batterica, quindi sarebbe stato un gruppo di batteri a dire “Creiamo Adamo a nostra immagine somiglianza”, mentre Sitchin ribadisce, “preferisco ancora la versione della creazione dell’Homo Sapiens Sapiens secondo quanto scritto nelle tavolette mesopotamiche e nella Bibbia[45].

·        Il Dna ed il simbolo dei due serpenti intrecciati

Partendo dalla storia biblica di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, ricorda ZS come l’antagonista, l’avversario del Signore, il quale fece loro acquisire la “conoscenza” (la capacità di procreare) fosse il Serpente, Nahash in lingua ebraica. ZS ha esaurientemente spiegato nei suoi scritti che uno degli epiteti Sumeri del Maestro/Dio Ea/Enki era “ Buzur“, che significava sia “ Colui che conosce/risolve i segreti “ sia   “ Quello delle miniere di rame “ che  “  Serpente “;  parallelamente il termine ebraico impiegato nella famosa e determinante storia del “Giardino dell’Eden “ per indicare colui il quale aveva “ tentato Eva “ era “ Nahash”, tradotto “Serpente“, ma tale termine ha anche stessi significati del Sumero “Buzur“ sopra citati[46].  Pertanto si comprende come sia stato possibile dimostrare che il concetto di “ Serpente “, come sopra menzionato uno dei soprannomi[47] di Ea/Enki ed in seguito di tutto il suo clan familiare, divenisse il simbolo di un essere negativo, anzi che fosse stato proprio lui a far iniziare le tribolazioni dell’Uomo, quando spinse i cosiddetti  “ Adamo ed Eva “ a mangiare la mela della conoscenza, disubbidendo alla volontà di Dio, il quale di conseguenza dovette punirli, cacciandoli dal Paradiso[48] o  E.Din[49]. Analizzando le numerose citazioni del “serpente[50] “nella Bibbia, si evince che inizia già l’identificazione del serpente con il Leviatano[51] e con il drago o dragone[52], anticipando il tema tipico del Medioevo, quando al serpente si sostituì come animale negativo “il drago “, per cui possiamo leggere molte storie di cavalieri, la più famosa quella di San Giorgio, i quali uccidono il drago[53].

All’interno della tradizione ebraica e cristiana, l’accezione negativa del “ Serpente “ si corrobora con l’equazione Serpente-Satana [sà-ta-na], (שָׂטָן Ebraico Satan, Σατανᾶς Lingua Greca Satanâs, Latino Sátanas, Ebraico tiberiense Śāṭān; Aramaico שִׂטְנָא Śaṭanâ; ﺷﻴﻄﺎﻥ Šayṭān: "Avversario"; "accusatore"). Si tratta di un angelo, demone, o divinità minore in molte religioni; in particolare, nelle religioni monoteiste derivate da quella giudaica, è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene. Nel Nuovo Testamento questo “Avversario “per eccellenza è identificato con il Diavolo, con il Dragone, con il “Serpente Antico “che è stato espulso dal cielo e dalla Terra, che ha tentato Gesù Cristo e che tenta tuttora gli uomini. La.  prima apparizione di Satana come Dragone o Serpente è nel Libro della Rivelazione[54]

L’equazione Serpente-Satana comporta anche l’equazione Serpente-Satana-Diavolo, la voce derivante dal greco “Διάβολος “, che significa originariamente “calunniatore “, “accusatore “, diventato l’equivalente dell’ebraico “Satan “, “avversario “, nell’accezione che ebbe nel tardo giudaismo. Nella corrente principale del Cristianesimo il Diavolo è noto anche con il nome di Satana, un essere che odia tutta l'umanità, o più precisamente la creazione (in contrapposizione a Dio), che diffonde menzogne e causa distruzioni nelle anime del genere umano. Nella Bibbia il diavolo viene identificato con il serpente nella storia del Giardino dell'Eden, col dragone nell'Apocalisse di Giovanni, e col tentatore nei Vangeli.

Il collegamento tra Ea/Enki e la tradizione conoscitiva e sapienziale è stata recentemente sottolineata ancora da Samuel Noah Kramer, uno dei principali studiosi esperti del mondo dei Sumeri, in uno studio dedicato espressamente ad Ea/Enki[55],

“…Ad Enki è regolarmente attribuito l’epiteto di “Dio della sapienza”. Poiché il concetto di sapienza era già particolarmente complesso sin dall’inizio del mondo antico, ed raggiungeva dimensioni differenti rispetto a quelle che si ritrovano nella tradizione biblica (ovvero nella magia, nei rituali, nella capacità di entrare ed uscire dal mondo sotterraneo), abbiamo scelto di evitare “la sapienza” quando le storie di Enki sembrano domandare astuzia e furbizia, le arti del Trickster (Ingannatore, NDA). Enki stupisce persino gli altri dei con soluzioni scioccanti per problemi apparentemente impossibili. Il termine inglese “cunning (astuzia, furbizia, NDA)”, contiene solamente una parte del suo significato primigenio, “apprendimento” ed “erudizione, ma mantiene una parte della “capacità di saper fare”, l’arte, il mestiere e la scienza in particolare delle arti occulte...[56]

Tornando al simbolo dei due serpenti intrecciati, ZS ribadisce che, nella versione sumera, ovviamente precedente a quella biblica, della cosiddetta storia di Adamo ed Eva nell’Eden, il “Serpente” era Enki. Il suo emblema e simbolo riportati nei cilindri mesopotamici consisteva appunto nei due serpenti intrecciati, così come appare nel simbolo del suo centro di culto in Eridu[57], nei suoi domini africani e nelle illustrazioni delle Piramidi.

Continua ZS spiegando che l’emblema dei serpenti intrecciati è ancora ai nostri giorni il simbolo della medicina, delle farmacia e del sistema curativo in generale in tutto il mondo, rappresentando la doppia elica del DNA, come già spiegato in precedenza, citando Nin.gish.zidda, il figlio di Ea/Enki che ne ha seguito gli studi genetici. Pertanto, secondo ZS, i serpenti intrecciati emulano la struttura del codice genetico, la conoscenza segreta che ha permesso ad Enki di creare l’Homo Sapiens Sapiens e, successivamente, di consentirgli di procreare.

Ricorda ZS che il simbolo di Enki inteso come segno curativo venne evocato da Mosè quando egli fece un “nahash nehoshet” – un serpente di rame – allo scopo di fermare un’epidemia che affliggeva gli Israeliti. ZS inferisce dunque che il motivo dell’utilizzo del rame da parte di Mosè potesse avere una spiegazione curativa e genetica. Egli cita infatti alcuni esperimenti effettuati alla fine degli anni ottanta del ventesimo secolo dalle università del Minnesota e di Saint Louis. I risultati di tali esperimenti mostrarono che il rame radio nucleide-62 emana radiazioni positive nel flusso sanguigno, mentre altre strutture di rame possono portare farmaceutici alle cellule viventi, compresse quelle del cervello[58].

·        Immortalità e lunga durata di vita

Secondo ZS il concetto di immortalità degli Dei od Esseri Superiori derivava dal fatto che essi godevano di una durata della vita infinitamente più lunga di quella degli Homo Sapiens Sapiens. Infatti generazioni e generazioni di HSS continuavano a vedere lo stesso Essere, per cui era facile inferire che quell’Essere fosse immortale.

I testi mesopotamiche riportano la morte di alcuni di tali Esseri, come il figlio minore di Ea/Enki, Dumuzi, il quale muore mentre tenta di scappare all’arresto da parte degli uomini di suo fratello Marduk.  Oppure la moglie di Ninurta, Bau di Lagash, la quale morì per essere rimasta in città assieme alla sua gente durante il cosiddetto “Giorno della calamità” (fall-out nucleare in Mesopotamia intorno al 2000 prima dell’Era Attuale)” … quel giorno la tempesta la prese con sé come se fosse una mortale, riporta uno dei testi denominati del lamento[59].

ZS è molto attento alle traduzioni successive di migliaia di anni dei testi mesopotamici, ne riporta ad esempio una molta interessante, che serve a comprendere la lunga durata della vita di uno principali personaggi dell’antichità, Ziusudra (Noè). Spiega ZS che il famoso sumerologo Samuel Noah Kramer aveva a suo tempo puntualizzato che nel racconto della “creazione” di Eva dalla costola di Adamo – Tsela in Ebraico – lo scriba ebreo aveva tradotto la parola dal Sumero TI, che significa costola, ma che, con una pronuncia differente significa anche “Vita”, come nel nome Nin.Ti (Signora della vita).  Quindi, sostiene ZS, avvenne realmente che fu presa da Adamo la “vita”, ciò che noi oggi conosciamo come DNA, per ottenere geneticamente un cromosoma femminile.

Grazie a questa interpretazione si comprende meglio la spiegazione fornita da parte di Ziusudra a Gilgamesh riguardo al fatto che Enlil gli garantì la “vita di un dio”:

Ti. Dingir.dim Mu.un.na Ab.e.de

Zi. Da.ri Dingir.dim Mu.un.na A.be.de

Nella frasi vengono impiegati due termini sumeri, “Ti” e “Zi”, i quali vengono comunemente tradotti come “vita”, eppure esiste una leggera differenza, ovvero “Ti” indica l’aspetto fisico, mentre “Zi” il modo di vivere. Per cui l’autore sumero, per evitare ogni confusione ha aggiunto il termine “Da.ri” (durata) a “Ti”, per indicare che a Ziusudra venne concessa la durata della vita simile ad un Din.gir[60], il termine con i quali indicavano i loro protettori, guardiani, ovvero gli Esseri Superiori extraterrestri. Le due righe vengono normalmente tradotte come

 “Gli venne concessa una vita come quella di un dio,

 Gli venne donata un’anima eterna come quella di un dio”

Per ZS si tratta di una ottima traduzione, che tuttavia non rende il magnifico gioco di parole dell’autore sumero, il quale impiega prima “Ti” e successivamente “Zi” come nel nome Ziusudra. Pertanto la traduzione esatta risulta che non un’anima, ma la durata di vita venne concessa a Ziusudra[61].

·        I frutti del giardino dell’Eden

La questione del cosiddetto “Giardino dell’Eden” ricordato nella Bibbia per la varietà della sua vegetazione e per la presenza di animali sconosciuti ad Adamo ha sempre appassionato gli studiosi. ZS ne propone una spiegazione partendo, secondo il suo metodo, dalle ricerche e dai ritrovamenti della scienza attuale.

 La scienza moderna ci ha spiegato che le colture vennero seminate e gli animali addomesticati poco tempo dopo 10.000 anni prima dell’Era Attuale. Ad esempio l’orzo ed il grano nella forma coltivabile ed i cani e le pecore come animali domestici e da allevamento furono disponibili in circa 2.000 anni. ZS sostiene che i testi sumeri ne offrono la spiegazione, citando il fatto che quando gli Anunnaki arrivarono sul pianeta Terra essi non trovarono né le colture né gli animali addomesticati sopra menzionati.

Essi realizzarono “Anshan” (grano) e “Lahar” (animali lanosi), oltre a vegetazione che si riproduceva grazie alla loro “Camera della creazione” nell’” Edin”, dove venne portato Adamo per occuparsene. Il Giardino dell’Eden era dunque un laboratorio ed una fattoria bio-genetica.

Dopo il Diluvio, circa 13.000 anni orsono, gli Anunnaki misero a disposizione degli uomini Sapiens Sapiens rimasti le sementi ed i geni per poter ricominciare l’agricoltura e la pastorizia. Anche la Bibbia conferma che Noè fu il primo agricoltore. La stessa Bibbia attesta anche che una delle prime coltivazioni dopo il Diluvio fu la vite. Zs ricorda che la scienza moderna conferma l’antichità della coltivazione della vite, scoprendo inoltre che, oltre ad essere un cibo nutriente, il vino d’uva è un forte medicinale gastrointestinale. Pertanto, conclude ZS, quando Noé si ubriacò, in un certo senso stava prendendo un medicinale.

·        Regole di successione e matrimoni tra fratelli e sorelle

ZS sottolinea che il Codice che regola la successione tra gli Anunnaki, sia sulla pianeta Terra che sul loro pianeta di origine prevede che il primogenito del re venga privato del suo diritto alla successione nel caso in cui esista un altro figlio del re nato da una sua mezza-sorella o “sorellastra”, anche se tale figlio fosse più giovane.

ZS mostra che tale regola di successione, sia per i re che per ogni altro tipo di famiglia oppure di organizzazione, venne adottata dai Sumeri, ma si riflette anche nei racconti biblici dei Patriarchi. Narra infatti la Bibbia che Abramo, il quale proveniva dalla città regale di Ur, chiese a sua moglie Sarah (il cui nome significa “principessa”) di identificarsi durante, gli incontri con re stranieri, come sua sorella piuttosto che come sua moglie. Questo fatto, sebbene non fosse completamente vero, non era d’altra parte una menzogna, in quanto come spiegato in Genesis 20:12, “…in verità essa è mia sorella, la figlia di mio padre ma non la figlia di mia madre e divenne mia moglie”.

Il successore di Abramo non fu il primo nato Ismaele, la cui madre era la serva Hagar, ma Isacco il figlio della sua mezza-sorella Sarah, ma ancora più importante è il fatto che questa regola di successione fosse adottata nell’antichità nelle principali corti regali, dall’Egitto antico alla corte reale Inca nel nuovo mondo. Essa suggerisce l’esistenza di “linea di sangue” o regola genetica particolare, anche se attualmente riteniamo disdicevole e contrario alla morale un rapporto sessuale con un parente stretto. 

Si domanda dunque retoricamente ZS se gli Anunnaki non conoscessero legami genetici che la scienza moderna ancora non ha scoperto. Infatti, annota ZS, nel 1980 un gruppo di ricercatori della Washington University guidato da Hanna Wu scoprì che, messa davanti ad una scelta, una scimmia femmina preferiva accoppiarsi con i propri mezzi fratelli. Il report degli scienziati spiegava che “il fatto eccitante in questo esperimento risiede nel fatto che i mezzi fratelli prescelti avessero lo stesso padre, ma avevano madri diverse”. Continua ZS negli esempi, presentando il numero di dicembre 1988 del Discover magazine, nel quale venivano riportati studi che mostrano che i maschi delle vespe si accoppiano con le loro mezze sorelle. Anche se ogni maschio fertilizza parecchie femmine, l’accoppiamento preferito risultava quello con le mezze sorelle, con lo stesso padre ma con madre differente.

Conclude ZS che evidentemente il codice di successione degli Anunnaki è fondato su un precisa regola genetica e vale per tutti gli esseri che vivono sul pianeta Terra.[62]

·        Organizzazione di 200.000 anni orsono per l’Estrazione di oro nel Sud dell’Africa

ZS ha sostenuto che uno dei principali obbiettivi della missione gli esseri extraterrestri sul pineta Terra intorno era l’estrazione di minerali, in particolare l’oro. Infatti, secondo ZS, essi intendevano proteggere l’atmosfera superiore del loro pianeta grazie ad un particolare sistema formato da uno scudo di particelle aurifere.

Nel Maggio del 2009 nel suo sito internet ZS notava che un nuovo termine, "Geo-engineering," veniva trattato in vari meeting internazionali che si occupavano del cosiddetto “riscaldamento globale della Terra”, o “Mutamento Climatico”. Questa espressione venne ufficialmente adottata da John Holden, Consigliere scientifico del Presidente degli Stati Uniti di America. Infatti, durante un discorso all’annuale conferenza in Berlino, Holden ha rivelato che la "Geo-engineering" è fra le “opzioni estreme” che vengono trattate dal governo statunitense. Impiegando una tecnologia spaziale ancora da ben definire, proseguì Holden, sarebbe possibile sparare nell’atmosfera superiore della Terra particelle per creare uno scudo che allontani dalla Terra la riflessione dei caldi raggi del Sole

ZS si chiedeva dunque se, ancora una volta la scienza moderna non stesse riscoprendo antiche tecnologie, riprendendo dagli Anunnaki il concetto di “geo-engineering”.

Per quanto riguarda l’evidenza di antiche attività d’estrazione di oro nel Sud dell’Africa, ZS ha messo in rilievo che durante gli anni settanta del ventesimo secolo la più importante società mineraria del Sud Africa, The Anglo-American Corporation, si rese conto che gli antichi siti abbandonati di attività minerarie avrebbe potuto indicare la presenza di giacimenti auriferi. L’Anglo-American Corporation si avvalse dunque di archeologi ed antropologi, pubblicandone i rapporti nella rivista aziendale Optima.

Fu dunque scoperto che in Swaziland ed in altri siti del Sud Africa esistevano ampie aree con perforazioni sino a cinquanta piedi.  L’analisi dei resti di oggetti di pietra e di carbone stabilirono la datazione dei siti rispettivamente a 35.000, 46.000 ed 60.000 anni prima dell’Era Attuale, pertanto gli archeologi ed gli antropologi confermarono l’esistenza di attività d’estrazione mineraria a partire da 100.000 anni prima dell’Era Attuale.

Nel 1988 un gruppo di fisici internazionali si recò in Sud Africa allo scopo di determinare l’età dell’habitat umano in Swaziland e Zululand. Grazie alle loro tecniche moderne, gli scienziati stabilirono un periodo compreso tra 80.000 e 115.000 anni prima dell’Era Attuale.  Soffermandosi sulle più antiche miniere d’oro di Monotapa in Zimbabwe ZS ricorda che le leggende Zulu riportano che esse erano lavorate da schiavi umani creati artificialmente dal “Primo Popolo”[63].

Un’ulteriore conferma della presenza di una stabile organizzazione nelle zone delle miniere d’oro nel Sud dell’Africa proviene dalla scoperta nel 2007 da parte dello studioso sud-africano Michael Tellinger[64], assieme all’amico John Heine, dei resti di una gigantesca città in pietra.

Le rovine consistono in grandi circoli di pietra, molti dei quali sono attualmente coperti di sabbia, pertanto possono essere visti dal cielo o tramite immagini satellitari. L’ampiezza della città è indicativamente Km2 1500, ma potrebbe aver raggiunto persino Km2 10.000. La datazione invece riporta ad un periodo tra i 150.000 ed i 200.000 anni prima dell’Era Attuale.

Sostiene Tellinger che “… Ci sono vari riferimenti riguardo al posizionamento da parte di Enki della sua base per l’estrazione di oro presso le acque zampillanti nell’Abzu. Sappiamo dalle tavolette Sumere che l’Abzu si trovava in Sud Africa. E’ anche laggiù che sono situate le rovine del Grande Zimbabwe. Si tratta di una coincidenza il fatto che le rovine del Grande Zimbabwe non siano state ancora spiegate? C’è solamente un fiume dalle acque zampillanti in questa parte del mondo, il fiume del Grande Zimbabwe, che si trova proprio molto vicino alle rovine… Abbiamo mostrato in conclusione che i Fenici avevano una lunga tradizione di visite nell’Africa del Sud dove essi dovevano aver ottenuto tutte le loro ricchezze d’oro. Lo stesso può essere detto per Re Salomone, per le sue miniere d’oro e per la Terra d’Ophir, che ha disorientato gli storici per molti secoli. Le conclusioni che ho raggiunto dalla ricerca in questo libro portano ad una sola plausibile teoria. E’ nell’Africa del Sud dove l’umanità è stata creata. E’ nello stesso posto che l’oro è stato scavato ed estratto per la prima volta dai primi colonizzatori del pianeta Terra impiegando le specie di schiavi creati geneticamente[65]”.

·        Rapporti tra Anunnaki ed Homo Sapiens Sapiens

L’analisi della storia dei rapporti tra i leaders Anunnaki e l’Homo Sapiens Sapiens è estremamente complessa, come d’altra è il rapporto tra padre e figlio, soprattutto se il figlio è stato creato geneticamente. Pertanto ho riassunto schematicamente i principali accadimenti che ZS ritiene siano intervenuti dopo l’apparizione dell’Homo Sapiens Sapiens sul pianeta Terra:

Ø      La prima manipolazione genetica

Ø      La seconda manipolazione genetica

Ø      Dopo la seconda manipolazione genetica, l’HSS inizia a procreare 

Ø      L’insegnamento ai primi HSS delle varie tipologie di lavori e servizi da eseguire per gli Anunnaki

Ø      L’espulsione dai centri Anunnaki di una parte degli HSS, sia per problemi di nutrimento che di mera organizzazione

Ø      I tentativi di Ea/Enki, tramite l’inseminazione di femmine HSS, d’impedire il decadimento dei geni Anunnaki e la prevalenza di quelli dell’Homo Erectus

Ø      Grazie all’azione di Ea/Enki, nasce una nuova linea genetica, a partire da “Adapa[66], l’uomo perfetto “, che noi denominiamo Homo Sapiens Sapiens

Ø      Dopo l’uccisione di Abael, figlio di Adapa/Adamo, l’altro figlio Ka.in viene bandito dai centri Anunnaki e Ningishzidda/Thot effettua un intervento genetico per impedire che la barba cresca sul suo volto, allo scopo di lasciare un marchio sulla sua discendenza

Ø      La concessione di vari tipologie di conoscenze a singoli HSS

 

Ø      Il permesso di conservare in testi scritti tali informazioni

Ø      La possibilità di tramandarle di padre in figlio

Ø      I viaggi interplanetari, anche sino al pianeta Ni.bi.ru/Ne.be.ru, concessi ad alcuni individui debitamente selezionati

Ø      Il matrimonio tra l’erede di Ea/Enki, Marduk ed una femmina Homo Sapiens Sapiens, seppur di discendenza diretta da Adapa (un fatto grave secondo Enlil, in quanto “imparentava” la leadership Anunnaki con l’HSS

Ø      I rapporti sessuali fra gli Annunnaki di ogni livello e le femmine Homo Sapiens Sapiens (un fatto aborrito da Enlil, come responsabile della missione sul pianeta Terra)

Ø      L’aumento esponenziale della popolazione Homo Sapiens e le preoccupazioni del comandante della missione, Enlil

Ø      La decisione di non comunicare all’umanità l’imminente arrivo del diluvio universale, con l’eccezione di Noè, Ziusudra, Utnapitshim, da parte di Ea/Enki

Ø      La quasi completa distruzione dell’HSS a causa del diluvio

Ø      La nascita di una partnership fra i leaders Anunnaki ed i pochi Homo Sapiens Sapiens sopravvissuti per riorganizzare le attività sul pianeta Terra dopo il Diluvio

Ø      La creazione di nuove strutture per l’estrazione dell’oro in Sud America, nell’area intorno al lago Titicaca, dopo che le miniere del Sud dell’Africa vennero chiuse a seguito del diluvio

Ø      Esperti metallurgici HSS vengono portati in Sud America per l’estrazione soprattutto di oro e stagno

Ø      Il coinvolgimento dell’Homo Sapiens Sapiens negli scontri armati fra gli Anunnaki

Ø      La decisione da parte del capo supremo degli Anunnaki in Nibiru, Anu, di terminare la raccolta dell’oro e quindi di partire, lasciando il pianeta Terra all’Homo Sapiens Sapiens

Ø      La creazione della prima civilizzazione in Sumer

Ø      La creazione della seconda in Egitto

Ø      La creazione della terza nella Valle dell’Indo (parzialmente riuscita)

Ø      La nomina di singoli individui alla gestione dell’organizzazione statale come rappresentanti Anunnaki

 

Ø      L’intervento militare contro quegli uomini che avevano tentato, guidati da Marduk[67], di costruire una torre di lancio in Babilonia (il famoso incidente della Torre di Babele)

Ø      La creazione di una civilizzazione in Messico da parte di Ningishzidda/Thot, il quale porta con sé collaboratori provenienti dall’Africa (intorno al 3.113 prima dell’Era Attuale)

Ø      Il conflitto tra Marduk ed il figlio Nabu[68], supportati dalla maggior parte degli Homo Sapiens Sapiens, contro il resto dei leaders Anunnaki

Ø      L’insegnamento da parte di Ningishzidda/Thot delle tecniche per costruire strutture circolari in pietra tipo Stonehenge, allo scopo di osservare il passaggio dall’era zodiacale del Toro a quella dell’Ariete (in quanto il passaggio avrebbe decretato la fine della leadership di Enlil a favore di quella di Marduk)

Ø      L’obliterazione da parte della leadership Anunnaki tramite armi nucleari delle strutture di lancio spaziali nel Sinai, assieme alla distruzione delle città come Sodoma e Gomorra, allo scopo di impedire che Marduk e Nabu se ne impadronissero

Ø      La distruzione della civilizzazione in Sumer, a causa della nube radioattività, dopo il lancio di armi nucleari da parte della leadership Anunnaki contro i seguaci di Marduk e Nabu (intorno al 2024 prima dell’era Attuale)

Ø      La concessione momentanea a Marduk della leadership nell’area mediorientale

Ø      La nascita di numerosi piccoli stati regionali, ognuno dei quali amministrato da un “re “per conto del locale leader Anunnaki

Ø      Le conseguenti guerre militari tra HSS “in nome del mio Dio “

Ø      La partenza degli ultimi Anunnaki con la promessa di ritornare (intorno al sesto secolo prima dell’Era Attuale)

Ø      Il ritorno momentaneo di uno dei leaders Anunnaki, Nannar/Sin[69] dopo la richiesta da parte della propria sacerdotessa in Harran, Adda-Guppi (intorno al 560 prima dell’Era Attuale)

Ø      La morte di Marduk, la sparizione di Nabu

 

Ø      L’identificazione della linea genetica di Ea/Enki come quella da eliminare e sopprimere (in quanto percepita come opposizione alla leadership Anunnaki tradizionale)

Ø      L’apparente sparizione sul pianeta Terra degli ultimi Anunnaki

·        Acqua su Marte ed altre anticipazioni

Seguendo certamente un lungo saggio scritto da Samuel Noah Kramer assieme a John Mayer “Myths of Enki, the Crafty God[70]”, ZS scrisse anch’egli un libro fondamentalmente diverso bell’impostazione e nello stile da tutti i precedenti dal titolo “The Lost Book of Enki”[71]. Il libro consiste infatti in quattordici sezioni, denominate “tavolette” da ZS, come se fossero effettivamente tavolette mesopotamiche ed è scritto in uno stile che potrebbe ricordare l’impostazione sumera.

ZS sostiene che furono gli Anunnaki ad istruire singoli individui, preti, scribi a riportare in libri di pietra, tavolette, papiri, pergamene gli eventi che si erano succeduti per decine di migliaia di anni. ZS cita i ritrovamenti di migliaia di tavolette come le quasi 25.000 ritrovate nella libreria dl re di Ninive, Ashurbanipal, il quale sosteneva di essere in grado di leggere persino le antiche tavolette scritte prima del cosiddetto Diluvio Universale, oppure la famosissima “Lista dei re sumeri”, oggi esposta nel museo Ashmolean in Oxford, oppure l’altrettanto famosa libreria di Alessandria creata dal generale Tolomeo dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 prima dell’Era Attuale.    

ZS spiega che il testimone oculare di tutti gli accadimenti avvenuti dopo l’arrivo degli Anunnaki sul pianeta Terra, fu senza dubbio Ea/Enki, in quanto leader della prima spedizione. ZS è sicuro che “…egli riportò tutti i fatti nella sua autobiografia in quanto un lungo testo (che si svolge lungo dodici tavolette), scoperto nella libreria di Nippur, cita Enki che dice

Quando mi avvicinai alla Terra

Esisteva molta acqua

Quando camminavo nei suoi prati verdi

Al mio comando

Venivano accatastati cumuli d’erba

Costruii la mia casa in un luogo puro

Dandogli un nome appropriato[72]

ZS continua indicando che sono i numerosi i testi, come “Eridu Genesis”, “Hatra Hasis”, “L’Epica di Gilgamesh”,” Enki e Ninhursag: il mito del Paradiso”, “Enki e Ninmah: la creazione dell’Umanità”, Enki ed Inanna: l’organizzazione della Terra”, Inanna ed Enki: il trasferimento dell’arte della civilizzazione da Eridu ad Erech” nei quali vengono citate le azioni di Ea/Enki, per cui ZS presenta il suo libro sotto forma di una testo dettato da Ea/Enki ad uno scriba fidato allo scopo di lasciare nelle proprie memorie la propria versione su tutti gli avvenimenti di cui fu testimone.

Nel libro ZS rilascia per la prima volta alcune informazioni sorprendenti, certamente non apprese dalle traduzioni delle tavolette sumere, come se egli stesso attingesse ad una fonte che non potesse essere rivelata. Una di queste è la comunicazione[73] (appunto nel 2002) della presenza di acqua sul pianeta Marte centinaia di migliaia di anni fa, con laghi e fiumi assieme alla neve sulle montagne. Solamente nel 2015, esattamente il 28 settembre con riferimento 15-195, la scienza ufficiale, nel caso la NASA ha confermato l’esistenza di acqua liquida che scorre sul pianeta Marte, comunicazione che seguiva quella del 15 settembre 2015 nella quale la stessa Nasa scriveva della presenza di antichi laghi, per cui oggi la scienza ufficiale accetta il fatto che nel lontanissimo passato sul pianeta Marte l’acqua esistesse in abbondanza.

Un’altra affermazione[74] da parte di ZS è l’utilizzazione da parte degli Anunnaki di una tecnologia idrica per la propulsione delle loro astronavi, in particolare scrive ZS che Ea/Enki decise di atterrare sul pianeta Terra per rifornire di acqua i motori dell’astronave[75]. Ancora una volta sembra quasi che ZS avesse un legame particolare con il mondo scientifico ed in particolare con la Nasa, collegamento che potrebbe essere avvenuto tramite il fratello di ZS, Aaron Sitchin, scienziato con PHD in aereonautica ed ingegneria meccanica, il quale lavorò anche per la Nasa. Infatti negli ultimi decenni la scienza ufficiale ha studiato la possibilità di impiegare un sistema basato sulla propulsione ad acqua per le nuove astronavi[76][77].

Nel libro su Ea/Enki, ZS scrive che la prima missione degli Anunnaki sul pianeta Terra era formato da 50 persone, con l’obiettivo di trovare esclusivamente giacimenti d’oro da estrarre, raffinare ed inviare su Ni.bi.ru/Ne.be.ru in lingotti. ZS non ha accennato al collegamento ma questo avvenimento ricorda chiaramente uno dei più celebri miti greci, la storia di Giasone e la conquista del vello d’oro da parte di un gruppo formato da 50 eroi, denominati “argonauti” dal nome “Argo” della loro navale, i quali partirono dalla Grecia per la Colchide (l’attuale Georgia dell’ovest).

Come ormai ampiamente dimostrato e già anche indicato all’inizio del capitolo, l’origine del racconto di Giasone, del pantheon dei dodici dei, dei miti, delle storie e dei racconti dei Greci deriva dai rapporti che essi ebbero con i popoli i quali abitavano sia l’Anatolia che l’attuale Medio Oriente. A loro volta gli Ittiti i Hurriti, i Cananei avevano mutuato le stesse storie dalla civilizzazione sumera, conclusa, secondo ZS, intorno al 2.024 a seguito di una violenta esplosione nucleare causata dagli stessi Anunnaki in guerra fra loro.

ZS ha scritto che i Sumeri abbandonarono tutte le città a sud della Mesopotamia, con l’eccezione di Babilonia, risparmiata dalla nube radioattiva. La maggior parte della popolazione abbandonò la proprie città, stabilendo così anche un triste primato, la prima diaspora conosciuta. Autonomamente oppure guidati da uno dei loro Maestri/Dei, i Sumeri si spostarono sia verso Oriente che verso Occidente, portando le proprie conoscenze in altre aree del nostro pianeta.

Per comprendere i risultati dell’influenza dei profughi Sumeri in altre aree abitate del pianeta, basta semplicemente riflettere sull’improvviso “miglioramento” della civilizzazione cinese intorno al 1.800 A.C. avvenuto contemporaneamente all’introduzione della scrittura, estremamente simile a quella pittografica Sumera.

Nella direzione opposta, verso Occidente, uno dei legami-ponte iniziali da cui partirono i Sumeri, fu il popolo dei Hurriti, già presenti in Sumer nel terzo millennio A.C., attivi soprattutto nel settore del commercio. Localizzati fra la Mesopotamia dell’Ovest, il mar Mediterraneo ed il monte Ararat, i Hurriti portarono le eredità culturali e conoscitive che i Sumeri avevano ricevuto dai loro Maestri/Dei al popolo loro attiguo, gli  Ittiti.  Il loro principale Maestro/Dio era il Sumero Ishkur[78], da essi denominato Tessup, il Teshub, Dio del pantheon degli Ittiti, inciso nella roccia in Yazilikaya[79].

·        La tecnologia Anunnaki, i “ME”

Questo tema entra nel merito della vera e propria conoscenza tecnologica degli Anunnaki, anche se oggi la nostra civiltà, pur riconoscendo il primato delle scoperte e delle realizzazioni della civilizzazione sumera, non è ancora riuscita completamente a comprenderla. Pertanto non solo i traduttori ufficiali delle tavolette mesopotamiche, ma anche ZS, non sono riusciti ad oggi a spiegare esattamente né la forma, né l’esatta funzione dei “ME”.

Nel manuale che riassume i principali nomi e termini impiegati nei propri libri[80], ZS li denomina “Formule Divine” (mentre Samuel Noah Kramer li aveva definiti in precedenza “Decreti divini” e Thorskild Jakobsen “Ordini divini”, altri traduttori li chiamano anche “comandamenti divini”. ZS, spiegando che si tratta di un termine utilizzata dai traduttori per tentare di spiegare l’elusivo significato del termine, che, aggiunge ZS, caratterizza piccoli oggetti portatili i quali contenevano e fornivano la conoscenza di ogni aspetto di una civilizzazione, dai rituali dei templi ai viaggi spaziali.

A differenza dei principali traduttori, ZS cerca di comprendere più a fondo i “ME”, specificando che non si tratta di oggetti nei quali venivano solamente codificati dati (oggi li chiameremmo chip o dischi di memoria, chiavette usb etc.), ma oggetti i quali conferivano l’abilità, l’autorità ed il potere di esercitare tale conoscenza. Non sono molti i testi conosciuti i quali citano i “ME”. Fra essi “A Hymn to Eridu”, nel quale Enlil si lamentava del fatto che Ea/Enki, il custode dei “ME”, non fornisse i “ME” necessari a stabilire il centro di comando in Nippur, la città appunto gestita da Enlil. Più avanti i “ME” vengono citati a fianco delle “tavolette dei destini” (oggetti che servivano a verificare le orbite dei pianeti) nel centro di comando di Nippur. Infine un altro testo, “Inanna and Enki: the transfer of the arts of civilization from Eridu to Erech” descrive la visita di Inanna ad Ea/Enki allo scopo di ottenere i “ME” necessari a rendere la sua città Uruk un centro di potere. Inanna riuscì a convincere EA/Enki a consegnarle circa novantaquattro “ME”, che essa riesce a portare con successo sino ad Uruk, la città che Inanna gestiva.

L’importanza dei “ME” è inoltre ribadita nel testo “Enki and His words: A Chant to the Rider of the Waves”, nel quale Ea/Enki ordina che gli umani non debbano tentare di ottenere e di cercare i “ME”. In ogni caso è evidente che i “ME”

·        Erano oggetti fisici

·        Potevano essere portati da una sola persona, forse anche in una sola mano

·        Non erano pesanti

·        Avevano finalità estremamente pratiche

·        Erano considerati estremamente importanti

·        Erano una condizione necessaria per la gestione della governance di una città o di stato

·        Erano di pertinenza solamente del più saggio fra i leaders degli Anunnaki, ovvero Ea/Enki

·        Non erano di competenza degli umani

 

 

Breve Bibliografia

 

Alford, Alan “Gods of the new Millennium”, Eridu Books, Walsall, 1996

Baltrusaitis, Jurgis“Arte sumera, arte romanica”, Adelphi Edizioni, Milano, 2006

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Cavalli Sforza, Luigi Luca e Telmo Pievani “Homo Sapiens”, Codice Edizioni, Torino, 2012

Crick, Francis Harry Compton e Orgel Leslie Eleazer“Directed Panspermia” in Icarus 19, 341-346 (1973)

Dalley, Stephanie (a cura di) Myths from Mesopotamia, Oxford University Press, Oxford, 2008

Freer, Neil “Breaking the Godspell”, The Book Tree, Escondido, 2000 “God Games”, The Book Tree, Escondido, 2000

Hoyle, Fred “L’universo intelligente”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985

Kramer, Samuel Noah “Sumeri Alle radici della storia”, Newton Compton  Editori, Roma, 1997, traduzione di Enzo Navarra “Sumerian Mythology”, Forgotten Books, 2007

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Parrot, André “I Sumeri”, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1960

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Sandars, N.K. (a cura di) “L’epopea di Gilgamesh”, Adelphi Edizioni, Milano, 1986

Sitchin, Zecharia

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Sykes, Brian “The Seven Daughters of Eve”, W W Norton & Company, New York, 2001

Tellinger, Michael “Slave species of God”, Music Master Publishing 8adesso Zulu Planet Publishers, Johannesburg, 2005

Jacobsen, Thorkild “The Treasure of Darkness”, Yale University Press, New Haven, 1976 

Vanderburgh, Frederick Augustus“Sumerian Hymns”, Adamant Media Corporation, 2005

Wolkstein, Diane and Kramer, Samuel Noah “Inanna Queen of Heaven and Earth”, Harper and Row Publishers, New York, 1983

(Dr. M. Martinelli marmartinelli@interfree.it Copyright Dr. M. Martinelli –  2017. E’ possibile riprodurre in toto od in parte il presente saggio citando Copyright Dr. M. Martinelli – Reprinted with permission)*

 


[1] Samuel Noah Kramer (1905-1990), dedicò tutta la vita al ritrovamento ed alla traduzione delle decine di migliaia di tavolette mesopotamiche ritrovate da varie spedizioni statunitensi, inglesi, francesi e tedesche. Fra i suoi libri,           Kramer, Samuel Noah. Sumerian Mythology: Study of Spiritual and Literary Achievement in the Third Millennium B.C. 1944, rev. 1961.

Kramer, Samuel Noah. History Begins at Sumer: Thirty-Nine Firsts in Man's Recorded History. 1956/1e (25 firsts), 1959/2e (27 firsts) 1981/3e. University of Pennsylvania Press. ISBN 0-8122-7812-7.

Kramer, Samuel Noah. The Sumerians: Their History, Culture and Character. Chicago, IL: University of Chicago Press, 1963. ISBN 0-226-45238-7.

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Kramer, Samuel Noah. In the World of Sumer, an Autobiography. Wayne State University Press, 1988. ISBN 0-8143-1785-5.

[2] Ephraim Avigord Speiser, (1902 – 1965), uno dei principali studiosi delle civilizzazione del Medio Oriente

[3] Thorkild Jacobsen (1904 – 1993) fu anche lui uno dei principali studiosi di Assiri e Sumeri

[4] Nella lingua sumera “Nibru.ki” (centro della Terra), in Accadico “Ne.ibru” (lo splendido luogo dell’attraversamento).

[5] Si tratta di un calendario lunare-solare, adottato successivamente nella zona di Babilonia e da altri popoli del Medio Oriente. Ancora oggi questo calendario viene usato dagli Ebrei, per cui l’anno 2016 risulta l’anno 5776

[6] Letteralmente “Coloro i quali vennero sulla Terra dal Cielo), giunsero sulla Terra allo scopo di estrarre oro. Il primo gruppo di 50 (come non ricordare la storia dei 50 Argonauti alla ricerca del vello d’oro) guidato dal primogenito (Ea/Enki) del loro re (Anu) arrivò nel golfo persico intorno a 450.000 anni orsono. Pertanto la loro prima stabile organizzazione venne posizionata nell’odierna Mesopotamia del Sud. Altri gruppo giunsero più tardi, guidati dal secondogenito (Enlil) del loro re, il quale prese il comando della spedizione, arrivando al massimo a gestire 600 di tali esseri. Dopo il cosiddetto Diluvio Universale, avvenuto secondo ZS intorno a 13.000 anni orsono, essi decisero di concedere all’Homo Sapiens Sapiens, che avevano “creato” circa 200.000 anni prima dell’Era Attuale dall’Homo Erectus, una serie di istruzioni per gestire la prima civilizzazione. Sempre secondo ZS l’ultimo gruppo lasciò il pianeta Terra intorno al VI secolo prima dell’Era Attuale

[7] Letteralmente “I celesti”

[8] Secondo ZS si tratta del pianeta extra solare che, durante una delle sue prime entrate assieme a sette pianeti più piccoli, entrò in collisione con un grande pianeta, denominato “Tiamat” dai Sumeri. Sarebbe il pianeta di origine degli Anunnaki

[9] Letteralmente “Signore dell’albero della vita”

[10] Letteralmente “Signore del manufatto della vita”

[11]  Letteralmente “La cui dimora è l’acqua “. Primogenito di Anu, il “Re o Capo “di Nibiru, il pianeta di origine degli Anunnaki, ma non l’erede legale, guidò la prima spedizione sulla Terra di un gruppo di 50 Anunnaki. Da qui Ea ricevette il titolo di En.Ki (Signore della Terra), ma il suo riferimento numerico, 40, era inferiore a quello del fratellastro Enlil, l’erede legale alla successione ad Anu e “Manager “della missione sulla Terra.  Ad Ea (Ptah per gli Egiziani) è attribuita la gestione delle due consecutive manipolazioni genetiche che consentirono all’Homo Erectus di essere implementato per divenire l’attuale Homo Sapiens Sapiens.  Come “creatore “dell’umanità “fu Ea a non rispettare le istruzioni di Enlil per celare all’Homo Sapiens Sapiens l’arrivo del Diluvio/Tsunami informando il famoso Noè per mettere in salvo un gruppo di HSS assieme al Dna delle principali creature allora esistenti. 

[12] Prima il modello tramite la piramide più piccolo di Micerino, quindi le altre due piramidi più grandi ricoperte di granite rosso proveniente da Assuan e calcare marmoreo

[13] Gudea, vissuto intorno al 2200 prima dell’Era Attuale, era il re manager della città di Lagah, dedicate a Ninurta, il figlio maggiore del responsabile della governance del pianeta Terra, Enlil 

[14] Nini.urta (letteralmente cacciatore ed agricoltore), era il primogenito di Enlil, colui il quale gestiva la governance del pianeta Terra. In pratica Ninurta si occupava sia del settore militare che di quello organizzativo industriale, per cui è citato con differenti epiteti in numerosi inni e racconti mesopotamici

[15] En.Lil (letteralmente “Signore del commando”), figlio di Anu e della sua sposa/sorella Antu, quindi legale erede secondo le regole degli esseri che concessero la civiltà ai Sumeri. Si tratta di essere con grande autorità e disciplina, la città a lui dedicata era Nippur.

[16] An, Anu (letteralmente il Celeste), re e comandante supremo degli esseri che concessero la civiltà ai Sumeri. Sembra che la sua presenza sul pianeta Terra fosse saltuaia

[17] George Soros (1930 -) ebreo nato in Ungheria quindi naturalizzato cittadino statunitense, divenne uno dei principali finanzieri mondiali. Ha influito ed ancora influisce tramite le proprie fondazioni nella politica di numerosi stati. In uno recente libro di successo scritto con Laura Marignani, lo studioso e gran maestro Gioele Magaldi ha indirettamente indicato George Soros, assiem a Jacques Attali, come uno fra i principali attori delle politiche economiche in atto attualmente

[18] Niall Ferguson, “The Ascent of Money “, Penguin Books, London, 2009, pag. 320

[19] Jurgis Baltrušaitis (1903 – 1988), di origine Lituana, allievo dello studioso francese Henri Focillon, fu uno storico e critico d’arte, fondatore della ricerca comparata nella storia dell’arte

[20] Jurgis Baltrusaitis “Arte Sumera, Arte Romanica”, Adelphi, Milano, 2006, pag. 64

[21] Zecharia Sitchin (1920 - 2010) verrà sicuramente considerato nel prossimo futuro come l’anticipatore e l’araldo del risveglio dell’Homo Sapiens Sapiens  

[22] Vedi Z. Sitchin “Genesis revisited”, Avon Books, New York, 1990, pag. 290

[23] L’Enuma Elish (quando in alto) era il titolo in Accadico dell” Epica della Creazione”, cosmogonia incisa in 7 tavolette, la quale spiega la formazione del nostro sistema solare

[24] Vedi www.sitchin.com, “Nice news from the Nice Group”, inteso come Osservatorio astronomico di Nizza in Costa Azzurra

[25] Z. Sitchin “The Earth Chronicles handbook “, Bear & Company, Rochester, 2009, pag. 49

[26] Z. Sitchin “There were Giants upon the Erarth “, Bear & Co., Rochester, 2010, pag. 146

[27] Nin.mah (Signora potente), anche Nin.ti (Signora della vita), Mammi (Madre/Dea) e Nin.har.sag (Signora del picco della montagna). Figlia di Anu e dunque mezza sorella sia di E.a che di Enlil, era stata promessa come sposa ad Ea, ma ella preferì Enlil, con il quale ebbe un figlio, Ninurta sul pianeta Nibiru, senza tuttavia sposarsi

[28] Si tratta del cosiddetto gruppo Ea/Enki, identificato nei millenni come il Gruppo del Serpente che si oppone al potere del Gruppo dell’Aquila e del Leone, dominante sul pianeta Terra, in quanto rappresentato dal mezzo fratello di Ea/Enki, ovvero Enlil  

[29] Letteralmente Nin.ki (Signora della Terra) e Dam.ki.na (La Signora che venne sulla Terra)

[30] Z. Sitchin “Genesis Revisited”, Avon Books, New York, 1990, pag. 200

[31] B. Sykes “The Seven Daughter of Eve”, New York, 2001. E’ interessante notare che Sykes si riferisce a 7 donne dalle quali deriverebbero tutte le famiglie genetiche. Esattamente come Z. Sitchin ha indicato soprattutto in “The Lost Book of Enki”.  

[32] L.L. Cavalli-Sforza, P. Menozzi, A. Piazza “Storia e geografia dei geni umani”, Adelphi, Milano, 1997, traduzione di Rsaria Maria Griffo, Giseppe Matullo, Sabina Rendine, Nazario Cappello

[33] [33] L.L. Cavalli-Sforza, P. Menozzi, A. Piazza “Storia e geografia dei geni umani”, Adelphi, Milano, 1997, pag. 161, (traduzione di Rosaria Maria Griffo, Giuseppe Matullo, Sabina Rendine, Nazario Cappello)

[34] Da Gish.bil.ga.mesh = stirpe di esperti metallurgici. Personaggio conosciuto sia tramite “L’Epica di Gilgamesh “sia tramite “La lista dei re Sumeri “, fu il Quinto re di Uruk dopo il Diluvio, vissuto intorno al 2.900 a.c. Era figlio del Sacerdote principale di Uruk e della Maestra/Dea Ninsum, per cui egli ritenne suo diritto di ottenere gli stessi diritti dei Maestri/Dei. La storia della sua ricerca, che lo portò dallo spazio-porto di Balbeek in Libano sino a quello principale nel Sinai, è conosciuta sin da cinquemila anni attraverso documenti e manufatti Mesopotamici, Ittiti ed altri persino provenienti dall’ America del Sud

[35]Z. Sitchin “There were Giants upon the Earth “, Bear & Co., Rochester, 2010, pag. 155

[36] Panspermia, dal greco πανσπερμία da πᾶς/πᾶν (pas/pan) "tutto" e σπέρμα (sperma) "seme" è una teoria formulata inizialmente dal filosofo Greco Anassogora, secondo la quale la vita giunge sui pianeti dallo spazio in una forma già pronta per svilupparsi. Nei secoli sono state formulate varie ipotesi di Panspermia, la Pseudo Panspermia (l’arrivo di strutture organiche complesse dallo spazio per fornire al cosiddetto “brodo primordiale” ingredienti iniziali, la Panspermia Base (secondo la quale la vita microbiotica è presente in corpi come comete od asteroidi, per cui può arrivare sui pianeti per dare inizio alla vita). Successivamente Svante Arrhenius propose una sorta di Radio-Panspermia, mentre Francis Crick and Leslie Orgel, nel 1973 proposero che la vita giunse sul pianeta Terra tramite una forma di Panspermia Guidata, la teoria per la quale forme di vita intelligente avrebbero inviato sul pianeta Terra germi all’interno di una nave spaziale. Infine la Panspermia Moderna suggerisce che i germi giunsero sul pianeta Terra tramite le comete.

[37] Svante August Arrhenius (1859 – 1927) fu uno scienziato svedese, fisico in origine ma spesso citato come chimico, fondatore della scinza della chimica fisica.

[38] Francis Harry Compton Crick (1916 – 2004) fu un biologo molecolare inglese, noto per aver scoperto la struttura del DNA molecolare nel 1953 assieme a James Watson, ottenendo nel 1962 in Premio Nobel assieme allo stesso Watson ed a Maurice Wilkins.

[39] Leslie Eleazer Orgel (1927 – 2007) fu un chimico inglese, conosciuto per le sue teorie sull’origine della vita

[40] Vedi H.C.Crick e L.E. Orgel “Directed Panspermia” in Icarus 19, 341-346 (1973)

[41] Fred Hoyle (1915 – 20 August 2001) astronomo inglese, conosciuto anche come scrittore di fantascienza e Nalim Chandra Wickramasinghe (1939 -) matematico ed astronomo di origine dello Sri Lanka, riformularono a partire dagli anni settanta del ventesimo secolo il concetto di Panspermia. Partendo al fatto ormai acquisito che l’evoluzione della vita sul pianeta Terra si è sviluppata nel corso di quattro miliardi di anni, essi sostennero che i programmi genetici non possono essere spiegati da mutazione casuali, ma derivano da qualche zona fuori dalla Terra. In pratica la loro teoria, denominata “Cosmic Ancestry”, sostiene che tutta la vita proviene dallo spazio, per cui la vita sul pianeta Terra venne inseminata dallo spazio e l’evoluzione della vita verso forme più complesse dipende da programmi genetici che provengono dallo spazio.

[42] Il significato del nome è “colui la cui vita è stata prolungata”. Si tratta del biblico Noè, conosciuto anche come Utnapitshim. Nella versione sumera, a differenza di quella riassuntiva della Bibbia, Ziusudra viene informato da Ea/Enki del prossimo arrivo del Diluvio, ricevendo le istruzioni per costruire un vascello di enormi dimensioni. Sarà invece Enlil, dopo aver accettato il fatto che alcuni HSS sono sopravvissuti al Diluvio, a concedergli una lunga vita simile alla sua

[43] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 36-7

[44] Avendo magnitudine 1,16[ essa è la stella più luminosa della costellazione nonché la diciottesima più brillante del cielo visto dalla Terra

[45] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 162-3

[46] Z. Sitchin “ The war of gods and men “ Avon Books, New York, 1985, pagg107-8

[47] Uno dei primi seguaci di Sitchin, prima di ripudiare in toto le sue precedenti teorie, Alan Alford, aggiunse un altro indizio per corroborare l’identificazione di Ea/Enki con il “Serpente “, citando da “Art and History of Egypt “, Bonechi, 1994, pag. 5 “…passando il tempo, il Nilo evolveva nella sua attuale forma, un gigantesco serpente che iniziava nel cuore dell’Africa … “, da Alan Alford “Gods of the New millennium “Eridu Books, 1996, pagg 276-77

[48] La Bibbia lo identifica come “H“  Gan Eden ( Il giardino/frutteto dell’Eden ) “ il miglior luogo dove abitare sul pianeta Terra

[49] E.din (Casa/residenza dei Giusti) per i Sumeri erano l’area dove gli Anunnaki stabilirono le loro basi pre-Diluvio

[50] Per una visione sinottica della citazioni di “Serpente “nella versione “King James “della Bibbia, consulta il sito “www.shelvin.com

[51] Leviatano (לִוְיָתָן "contorto; avvolto", lingua ebraica Livyatan, ebraico tiberiense Liwyāṯān) è il nome di una creatura biblica. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Alcuni studiosi, soprattutto ebrei, identificano il Leviatano con il serpente primordiale, metafora del serpente che tentò Adamo ed Eva, accostamento presente anche nel testo dello Zohar.

[52] Ad esempio, Isaia, 27,1

[53] La leggenda era sorta al tempo delle Crociate, seguendo un'immagine dell'imperatore cristiano Costantino, trovata a Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava col piede un drago, simbolo del “nemico del genere umano “. Flavio Valerio Costantino, meglio conosciuto come Costantino I e Costantino il Grande (lingua latina: Flavius Valerius Constantinus[8]; Naissus, 27 febbraio 274Nicomedia, 22 maggio 337),  sancì l'inizio dell'alleanza fra l’impero Romano e la Chiesa cristiana. Costantino presiedette il Primo concilio di Nicea nel 325 d.c., che è stato il primo concilio ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età apostolica. Il primo Concilio di Nicea, fra le altre determinazioni, sancì la sconfitta delle tesi di Ario, il quale sosteneva che Gesù avesse una natura semi-divina. Tale concetto è estremamente importante perché mostra come esistesse ancora una conoscenza della presenza di Anunnaki sul pianeta Terra all’epoca

[54] Rev. 12, 3,4

[55] Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York

[56] Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York, pag. 5 (NDA).

[57] Letteralmente “la casa costruita lontano”, ovvero “la casa lontano da casa” degli Anunnaki. ZS intende che si tratta del loro primo stabile insediamento nel sud della Mesopotamia. Secondo ZS venne completamente distrutta dal Diluvio e successivamente ricostruita nello stesso luogo intorno a 3.80 anni prima dell’Era Attuale, come prima città sumera. Probabilmente fu in Eridu che Ea/Enki custodiva i famosi “ME”, ovvero lo strumento che consentiva di gestire le regole di ogni civilizzazione 

[58] Z. Sitchin “Genesis revisited”, Avon Books, New York”, 1990, pagg 202-3

[59] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pag. 326

[60] Il simbolo Din.gir consisteva in una stella divisa in due parti, mentre separatamente il significato era Din = Giusto e Gir = razzo, pertanto Sitchin li ha identificati come i “Giusti dei Razzi”, non dei

[61] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 246-7

[62] Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 183

[63] Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 22

[64]Michel Tellinger ha riportato e sviluppato le proprie scoperte in 3 libri, “Slave species of God”, “Adam’s Calendar” e “Temples of the African Gods”

[65] Michael Tellinger “Slave species of god“, Music Master Book (oggi Zulu Planet Publishers), Johannesburg, 2005, pag. 542

[66] Letteralmente “il più saggio tra gli uomini”, un figlio di Ea/Enki ed una femmina HSS. Egli fu il primo essere umano a ricevere un importanti gradi di conoscenza, la scrittura, la matematica, l’astronomia. Secondo un testo conosciuto come “L’epica di Adapa) egli fu il primo essere umano a viaggiare sino a Ni.bi.ru/Ne.be.ru.

[67] Mar.duk (figlio della terra pura), figlio primogenito di Ea/Enki, nato sul pianeta Ni.bi.ru/Ne.be.ru, secondo ZS morì in Babilonia nel 484 prima dell’Era Attuale. Si oppose più volte alla leadership di Enlil e del figlio Ninurta per cercare di ottenere la governance del pianeta Terra.

[68] Il suo nome originario era En.sag (il Signor solitario), ma venne denominato Nabu/Nabi (colui che parla in favore di) per indicare il suo ruolo di portavoce in favore del padre

[69] Letteralmente “Lo splendente”, secondogenito di Enlil, egli nacque sul pianeta Terra Era conosciuto anche con il nome accadico di Sin, che derivava dall’appellativo Su.en (il Signore che moltiplica), che deriva dal fatto che ebbe due gemelli, Utu/Shamash (l’Apollo greco) ed Inanna/Ishtar (Afrodite, Venere).

[70] Samuel Noah Kramer, John Maier “Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, New York, 1989

[71] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002

[72] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 8 (la traduzione è mia)

[73] Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

[74] Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pagg. 69-70

[75] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

[76] Vedi il Memorandum Nasa no. 113157 con referenza AIAA 97-2948 dell’ottobre 1997 “Electrolysis Propulsion for Spacecraft applications”, scritto da Wim A. de Groot e Lynn A. ,James F. McElroy, Fred Mitlitsky, Andrew H. Weisberg, Brian D. Reed “

[77] Vedi anche l’articolo scritto da William Papale and Robert Roy. "A Water-Based Propulsion System for Advanced Spacecraft", Space 2006, SPACE Conferences and Exposition, pubblicato dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics

[78] Letteralmente “Quello della montagna”, Adad o Teshub, secondo ZS conosciuto come Viracocha in Sud America, il cui simbolo si può ancora osservare nella baia di Paracas nell’odierno Perù

[79] Si tratta del luogo sacro di Hattusa, la capitale degli Ittiti durante il secondo millennio prima dell’Era Attuale

[80] ZS, “The Earth Chronicles Handbook”, Bear & Company, Rochester, 2009