Gesù e il Cristianesimo (F.Goti)

 

Non di rado capita di ascoltare, sia in consensi formali o a lato di riunioni conviviali, disquisizioni attorno al cristianesimo delle origini, e alla sua diversità rispetto alle varie forme religiose attuali. Seppur questo lavoro non intenda analizzare i movimenti d’idee e persone che hanno determinato la strutturazione del cristianesimo così come oggi lo conosciamo, mi preme solamente ricordare ai più che sussiste una profonda differenza fra la forma spirituale di una tradizione e la forma religiosa.

Con la seconda intendiamo quell’insieme formato dall’organizzazione, dai riti, dal deposito orante e scritto, che permette il proseguimento nel corso dei secoli di una particolare celebrazione del divino e del rapporto che sussiste fra esso e i suoi fedeli.

Per forma spirituale dobbiamo intendere ciò che è intuito, da parte di alcuni saggi o mistici, del mondo del divino, o da una manifestazione dello stesso. Il termine spirituale affonda il proprio etimo anche nella parola carpito, rimandando l’immagine di un’azione rapida e furtiva, comunque individuale. L’etimo di religione rimanda a riunire assieme, a un legame che unisce più uomini. Quindi mentre la parola “spirituale” afferisce a un’esperienza di volontà e di azione, rivolta al mondo divino, la religione sodalizio fra uomini attorno ad espressioni sensibili. Ecco quindi come la forma religiosa abbia il compito di traghettare, come un’arca, nel corso dei secoli quanto della forma spirituale ha tradotto nei propri riti e nel perimetro della propria organizzazione.

Terminato questo breve preambolo, utile per non genere né confusione né false attese, andiamo a introdurre il tema di questo presente lavoro, e cioè il porre una serie di riflessioni attorno ai primi passi del cristianesimo, e se questo fin dalle sue origini si è presentato come una realtà unica o piuttosto come un mosaico di espressioni, persone e movimenti.

Senza accedere ai vari testi gnostici, ma utilizzando solamente come fonte quanto raccolto nel nuovo testamento, comprendiamo facilmente come quando ancora Gesù calpestasse le vie della giudea esistevano vari gruppi che professassero insegnamenti similari, se non addirittura identici. Ponendo una serie d’interrogativi attorno alle origini di ciò che oggi è conosciuto come cristianesimo.

Giovanni il Battista.

Uomo di spicco dei vangeli Giovanni il Battista, o Giovanni il precursore, è stato innalzato al culto dei Santi e venerato nelle Chiese come il più grande dei profeti chi predica la venuta del Messia. Esistono numerose similitudini fra Giovanni il Battista e Gesù, entrambi sono frutto di una nascita miracolosa, ed entrambi sono annunciati da un angelo. Giovanni è figlio di Zaccaria ed Elisabetta, cugina di Maria, entrambi diventano genitori in tarda età. Zaccaria era un sacerdote della classe di Abia, l'ottava delle 24 classi in cui i sacerdoti ebrei erano ripartiti. Il vangelo di Luca ci narra l’annunciazione:

Luca 1:6 Or amendue eran giusti nel cospetto di Dio, camminando in tutti i comandamenti e leggi del Signore, senza biasimo.

Luca 1:7 E non aveano figliuoli, perciocchè Elisabetta era sterile; ed amendue eran già avanzati in età.

Luca 1:8 Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio, davanti a Dio, nell'ordine della sua muta;

Luca 1:9 secondo l'usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d'entrar nel tempio del Signore, per fare il profumo.

Luca 1:10 E tutta la moltitudine del popolo era di fuori, orando, nell'ora del profumo.

Luca 1:11 Ed un angelo del Signore gli apparve, stando in piè dal lato destro dell'altar de' profumi.

Luca 1:12 E Zaccaria, vedutolo, fu turbato, e timore cadde sopra lui.

Luca 1:13 Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perciocchè la tua orazione è stata esaudita, ed Elisabetta, tua moglie, ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni.

 

L’insegnamento di Giovanni era a profondo carattere morale, ricordava senza sosta la decadenza dei costumi, l’allontanamento dalle leggi di Dio, la necessità di mondarsi dai peccati e abbracciare una vita di preghiera e frugalità. Così come più tardi Gesù egli riceve la sua illuminazione nel deserto, dove si ritira prima di predicare.

 "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6)

Possiamo individuare nella vita e nell’opera di Giovanni il Battista non solo una serie di similitudini con Gesù, ma quasi una sovrapposizione del secondo rispetto al primo, infatti ancora oggi esiste una comunità religiosa che in Giovanni trova il proprio fondamento spirituale, fino a negare la continuità di Gesù nei suoi confronti (Mandei).

Così come Gesù, Giovanni incorre nelle dispute con i rappresentati del potere politico e religioso del tempo, e come Gesù egli subisce le tentazioni, tratto in arresto, sottoposto a privazioni, e infine terribilmente giustiziato dall’autorità politica. Sicuramente l’aspetto maggiormente interessante nell’opera di Giovanni è l’istituzione del battesimo con l’acqua, cui lo stesso Gesù parteciperà. Vediamo come questo episodio è riportato nei vangeli:

 

C.E.I.:

Matteo 3,13-17

13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì.16 Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è ilFiglio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».

Nuova Riveduta:

Matteo 3,13-17

Battesimo di Gesù
=(Mr 1:9-11; Lu 3:21-22) Gv 1:32-34; At 10:38
13 Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. 14 Ma questi vi si opponeva dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» 15 Ma Gesù gli rispose: «Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia». Allora Giovanni lo lasciò fare. 16 Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».

Nuova Diodati:

Matteo 3,13-17

Il battesimo di Gesù
13 Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. 14 Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15 E Gesù, rispondendo, gli disse: «Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16 E Gesù, appena fu battezzato, uscì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui; 17 ed ecco una voce dal cielo, che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».

 

 

C.E.I.:

Marco 1,9-11

9 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11 E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

Nuova Riveduta:

Marco 1,9-11

Battesimo e tentazione di Gesù Cristo
=(Mt 3:13-17; 4:1-11; Lu 3:21-23; 4:1-13) Gv 1:31-34
9 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. 10 A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba.11 Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».

Nuova Diodati:

Marco 1,9-11

Battesimo e tentazione di Gesù
9 E avvenne in quei giorni, che Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. 10 E subito, come usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. 11 E venne dal cielo una voce: «Tu sei il mio amato Figlio nel quale mi sono compiaciuto».

 

 

 

 

C.E.I.:

Luca 3,21-22

21 Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

Nuova Riveduta:

Luca 3,21-22

Battesimo di Gesù Cristo
=(Mt 3:13-17; Mr 1:9-11) Gv 1:32-34
21 Ora, mentre tutto il popolo si faceva battezzare, anche Gesù fu battezzato; e, mentre pregava, si aprì il cielo, 22 e lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».

Nuova Diodati:

Luca 3,21-22

Battesimo di Gesù
21 Ora, come tutto il popolo era battezzato, anche Gesù fu battezzato; e mentre stava pregando, il cielo si aprì 22 e lo Spirito Santo scese sopra di lui, in forma corporea come di colomba; e dal cielo venne una voce, che diceva: «Tu sei il mio amato Figlio, in te mi sono compiaciuto!».

 

 

 

C.E.I.:

Giovanni 1,32-34

32 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

Nuova Riveduta:

Giovanni 1,32-34

32 Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo". 34 E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio».

Nuova Diodati:

Giovanni 1,32-34

32 E Giovanni testimoniò, dicendo: «Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo". 34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio».

 

 

 

Il momento del battesimo rappresenta l’accettazione da parte di Gesù del potere di Giovanni e della sua funzione di remissore  dei peccati. Possiamo osservare com’è proprio a seguito del battesimo che Gesù inizi a predicare e raccogliere attorno a se i primi discepoli. Infatti Marco pone il battesimo quasi all’inizio del proprio vangelo.

Marco 1:14 ORA, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù venne in Galilea, predicando l'evangelo del regno di Dio; e dicendo:

Marco 1:15 Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi, e credete all'evangelo.

Marco 1:16 Ora, passeggiando lungo il mar della Galilea, egli vide Simone, e Andrea, fratello d'esso Simone, che gettavano la lor rete in mare; perciocchè erano pescatori.

Tale cronologia lascia immaginare che il legame fra Giovanni e Gesù, non fosse solamente di parentela e di annunciazione del primo nei confronti del secondo, ma di un vero rapporto fra iniziatore e iniziato, oppure di riconoscimento e di lascito da parte del primo nei confronti del secondo. E’ solamente dopo la morte di un Maestro, o la sua impossibilità nel proseguire l’opera, il testimone passi ad altro che ne è stato riconosciuto degno.

2. Colui che scacciava i demoni

Altro passo sicuramente interessante è quello che andiamo a proporre, e che entra nell’opera più significativa di Gesù: il potere sui demoni.

 

Nuova Riveduta:

Marco 9:38

Condanna dello spirito settario
=(Mt 18:5-9Lu 9:49-50)
Giovanni gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato perché non ci seguiva».

C.E.I.:

Marco 9:38

Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».

Nuova Diodati:

Marco 9:38

Chi non è contro di noi è per noi
Allora Giovanni, prendendo la parola, gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto un tale che non ci segue scacciare demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non ci segue».

Riveduta:

Marco 9:38


Giovanni gli disse: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demonî nel nome tuo, il quale non ci seguita; e glielo abbiamo vietato perché non ci seguitava.

Diodati:

Marco 9:38

ALLORA Giovanni gli fece motto, dicendo: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demoni nel nome tuo, il qual non ci seguita; e perciocchè egli non ci seguita, glielo abbiam divietato.

 

 

Le riflessioni attorno a questo passo dei vangeli, che sembra affiorare inaspettato nel contesto della narrazione, sono almeno due.

La prima, e sicuramente più rilevante ai fini di questo lavoro, è il costatare come mentre era ancora in atto l’opera divulgativa di Gesù, ci fossero persone che pur non appartenendo al suo seguito, avevano a disposizione sia gli strumenti, che la tecnica, facenti parte del perimetro del cerchio più ristretto dei discepoli.

La seconda riflessione riguarda l’estrinsecazione del potere di scacciare i demoni attraverso un Nome, o parola di potere:” Scacciava i demoni nel tuo nome”. Quale nome era utilizzato? Quello di Gesù? Quello di Cristo? E in che modo? E come mai poteva essere utilizzato questo nome da parte di persone che non appartenevano al gruppo di Gesù, in virtù di quale trasmissione, di quale potere personale o permutato? Giovanni non riferisce che questa persona provava a scacciare i demoni, ma che effettivamente gli scacciava in virtù dell’impiego del Nome, era quindi quest’ unica parola condizione unica ed indispensabile al fine della liberazione dell’indemoniato ?

L’esistenza di questo potere, e dello strumento attraverso cui si dispiega, in seno a persone non fra loro collegate, fa ritenere l’esistenza di un’origine comune precedente a entrambi, una fonte materiale o spirituale cui hanno attinto. E’ una questione di logica se A e B sono fra loro diversi, ma eguali significa che entrambi sono il prodotto di una potenza precedente.

Simone di Samaria

Troviamo menzione di Simone di Samaria (Simon Mago) negli atti degli apostoli:

 

Atti 8:9 V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio.

Atti 8:10 A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande».

Atti 8:11 Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie.

Con queste righe si narra di Simon Mago, uno dei capiscuola di quel fenomeno magico-religioso-spirituale che tanto ha influenzato non solo la stessa Chiesa, ma ogni aspetto del pensiero filosofico ed iniziatico occidentale, e che è passato alla storia con il nome di Gnosticismo. La  presenza di Simone  negli Atti degli Apostoli ci indica la sua contemporaneità a Gesù e agli apostoli, e come questi Simon Mago predicava un Regno che non era di questo mondo, scacciava i demoni, e curava gli infermi. Sempre come Gesù aveva un seguito di discepoli, e fra loro vi era una donna, che portava il nome di Elena ed era la sua prediletta. Rimando ad altri lavori l’indicazione specifica del messaggio di Simon Mago, salvo rilevare come questo fosse un sistema non solo contemporaneo di quello di Gesù, ma compiuto nella sua cosmogonia, nei riti e simboli, tanto da essere considerato forse il primo “avversario” della nascente Chiesa.

La Chiesa ha indicato in Simone chi ha cercato di corrompere uno dei discepoli di Gesù per averne il potere di scacciare i demoni, ma quello che risulta non solo dal Nuovo Testamento, ma anche da altri testi, fu come questo personaggio avesse un gran seguito non solo nella Samaria, ma fino nella stessa Roma, dove fu perseguitato da Pietro e Paolo. La sua importanza fu tale da dover essere incluso nel testo canonico, onde rilevare e denigrare in perpetuo la sua opera, così simile a quella di Gesù e degli Apostoli.

 

Riflessioni

Prima di proporre alcune riflessioni, che come nostra abitudine rimarranno aperte poiché vogliamo solamente offrire elementi di analisi a disposizione di tutti i ricercatori, dobbiamo ricordarci come i vangeli canonici e gli atti degli apostoli rappresentano una parte fondamentale dell’impianto cattolico, e di buona parte delle Chiese e delle organizzazioni religiose cristiane. Giacché narrano la vita e le opere di chi è ritenuto il fondatore del cristianesimo, e ne riportano la storia, il simbolo e la narrazione cristiana.

In Nuovo Testamento si apre con i vangeli, prosegue con gli atti degli apostoli e si termina con l’Apocalisse, che annuncia la seconda venuta di Gesù e la fine del tempo degli uomini. Quanto è riportato nei vangeli, frutto di minuziosa cernita e revisione da parte della Chiesa, non è accidentale, ma essenziale alla stessa testimonianza di fede e di credo. E’ elemento quindi sui cui si compone l’identità religiosa cristiana.

Quanto è riportato nei Vangeli, deve essere adeguatamente letto, prima, e interpretato, poi, e profondamente meditato, in seguito, onde comprendere non solo la genesi del cristianesimo religioso, ma le sue deviazioni successive, ed eventuali pretese di ridurre e ricondurre questo fenomeno verso una sorta di monopolio religioso da parte delle Chiese, oppure verso una sufficienza intellettuale da parte di molti.

Senza introdurre altri scritti, quali ad esempio i testi di Nag Hammadi o il recente Vangelo di Giuda, abbiamo intravisto come già al tempo in cui Gesù era in vita, si aggiravano per le polverose vie di Israele, singoli e gruppi che erano depositari d’insegnamenti e pratiche simili a quelle professate dal Maestro e dai suoi discepoli. Sorvoleremo ancora, poiché non rientra in questo lavoro, l’opera e la vita di personaggi come Marcione, Basilide e Valentino, i quali a pochi decenni dalla morte di Gesù hanno offerto sistemi cristiani sicuramente originali e compiuti, che difficilmente possiamo ridurre a una loro estrapolazione o sofisticazione.

Ricordiamo inoltre che i primi a salutare l’avvento del Messia furono i Magi, i sacerdoti dell’antica religione del Fuoco, provenienti dalle lontane regioni della Persia. La predizione della nascita di Gesù fu predetta dai movimenti degli astri, e il loro cammino fu guidato dalla Stella Cometa, e dalla sua coda fiammeggiante. Il loro giungere alla capanna, alla mangiatoia, il loro inchinarsi, il loro portare dono sacerdotale e regale, non sta forse ad indicare che nel Messia degli Ebrei, essi vedevano l’incarnazione vivente del loro credo sapienziale e spirituale, precedente e non susseguente alla nascita stessa di Gesù ?!

Quando Giovanni dice:” Giovanni 1:17 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.”

 

Sicuramente questa Verità era già presente, sebbene sotto altra forma, per le vie del Mondo Antico. I Magi, i gruppi che praticavano la remissione dei peccati e dei mali, lo stesso Giovanni, e Simon Mago ne sono una testimonianza, riportata proprio nei vangeli. Come una testimonianza indiretta, della presenza di tali insegnamenti, è la nascita a mosaico di comunità cristiane, in luoghi ben lontani dall’azione di apostolato dei discepoli di Gesù. Un fermento già esistente, così come provato dalle comunità di Antiochia, e che sono state associate e inglobate nel cristianesimo. Cosa fattiva e possibile in quanto all’inizio il cristianesimo degli apostoli era un movimento eterodosso, e non ortodosso, che si riconosceva nella figura di Gesù, e non in una serie di vincoli rituali e di potere così come poi divenne in seguito. Causando scismi, rotture e frizioni, proprio con quella molteplicità di espressioni già nel suo seno, arrivando fino all'assurdo che chi era ortodosso in un concilio, diveniva eretico nel successivo o viceversa.

Possiamo sicuramente proporre le seguenti affermazioni, ognuna di esse meritevole di essere sviluppate in modo approfondito in successivi interventi.

1.    Il cristianesimo è un fenomeno spirituale e rituale la cui origine è avvolta nel mistero, e in tradizioni già esistenti.

2.    Il cristianesimo alle origini si presenta come un movimento spirituale e rituale eterodosso, vario non solo in virtù dei soggetti che condividevano identico deposito, ma anche per come questo era amministrato.

3.    L’ultima, e forse più sottile, riflessione la lascerò in forma di domanda. Poiché il cristianesimo, o meglio i suoi elementi formali e sostanziali, ha origine ben prima della nascita di Gesù, quest’ultimo ne ha incarnato l’espressione più nobile, oppure per motivi divulgativi gli sono stati attribuiti i tratti che noi oggi conosciamo.

(Autore: Filippo Goti, pubblicato in febbraio 2013)