Report della giornata conclusiva del

Premio Nazionale Cronache del Mistero 2014

Residence Traiano Imperatore

Altopiani di Arcinazzo (Roma)

6 dicembre 2014

 

(a cura di Marisa Uberti)

 

  • Prologo

 

Un’altra gratificante pagina da scrivere per questo sito, i miei “Due passi nel mistero”, che sono diventati anche i vostri: quelli delle persone che lo seguono e lo apprezzano, dei ricercatori che collaborano a vario titolo, spontaneamente. Due passi che hanno preso avvio nel “lontano” 2002 quando, dovendo scegliere un nome per il portale in cui iniziare a mettere le mie ricerche, decisi di assumerli come simbolo di dinamismo e umiltà del pellegrino per addentrarmi nel mistero, che potrei riassumere in poche parole: tutto ciò che non si conosce. Albert Einstein (1879-1955) ha lasciato diverse riflessioni in merito, una fra tutte le riassume bene: "La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; esso è la sorgente di ogni vera arte e di ogni vera scienza".


Maggiori informazioni

Dal 2002 di passi ne ho fatti migliaia di migliaia, insieme a voi, addentrandomi nelle pieghe del passato con le sue zone di luce e di ombra, perlustrando luoghi, incontrando personaggi, simboli, storie, leggende, scandagliando archivi e biblioteche alla ricerca di soluzioni e verità nascoste. Dalla mia curiosità nei confronti di ciò che ci circonda sono scaturiti, fino ad oggi, più di mille articoli originali (incredibile ma vero), che ho scritto tutti con lo stesso amore, la stessa passione, la stessa determinazione e voglia di capire cosa vi sia veramente dietro il velo del mistero. Cercando sempre di usare nei miei scritti la maggior chiarezza possibile al fine di coinvolgere, in ognuno di essi, un numero sempre crescente di lettori, studiosi e critici, per stabilire un indispensabile feed-back.

Un campo abbastanza elitario, quello della Ricerca indipendente, che si fa per passione o non si fa,  perché richiede molto lavoro sia fisico che mentale, senza pretendere nulla in cambio. Coinvolge mente, corpo, anima, spirito. Al contempo è un privilegio perché misura se stessi, le proprie capacità e i propri limiti, è una crescita continua che offre senza avarizia la sua parte di divertimento, di emozione e di grande soddisfazione. Che bisogna essere capaci di vivere e di condividere pur restando la Ricerca, per sua natura, sostanzialmente solitaria. Nel 2002 non erano molti i siti incentrati seriamente sul Mistero, che veniva affrontato molto spesso per soddisfare le esigenze di un pubblico che inseguiva una dimensione alternativa a quella ufficiale. Innegabilmente, il mistero affascina, anche troppo, ed è l’onestà di intenti a differenziare il ricercatore del mistero il quale –gli piaccia o no- deve affiancare un metodo scientifico d’indagine all’irrinunciabile intuito o fiuto, che gli permetta di seguire una logica operativa, come nella costruzione di un edificio, che possa portare a una valutazione del proprio operato. L’importanza di fare Ricerca (con la R maiuscola) è sempre stata, a mio parere, quella di farla procedere almeno di un passo (di due è meglio!), rivisitando e divulgando argomenti  meno noti ai più e apportando alla materia di studio anche un minimo contributo originale che consenta di scardinarla dai “luoghi comuni”, arrivando a ridimensionare un mistero quando una spiegazione esiste. E, viceversa, far emergere interrogativi laddove tutto sembra già stato scritto. Siamo circondati da tanti e tali enigmi che non è assolutamente necessario inventarne: la realtà è così apparente e fragile da risultare essa stessa un autentico arcano. Investigare tra le pieghe del mistero è un’esperienza straordinariamente appagante, che ci mette in comunicazione con mondi ignoti, a tratti indecifrabili ma che è nostro dovere sforzarci di rispettare e comprendere. In una società come la nostra, dove tutto gira freneticamente e vorticosamente attorno ad interessi squilibrati in cui alla cultura è riservato un piccolissimo spazio, può forse stupire che esistano ricercatori che dedicano sforzi in tal senso ma stupisce ancora di più che questo venga considerato e premiato.

 

  • Il Premio Nazionale Cronache del Mistero 2014: le finalità e la macchina organizzativa

 

La cosa che mi ha più colpito, quando sono stata avvisata del conferimento di un “Premio Speciale” alla mia attività di ricerca e divulgazione,  è stata la motivazione della nascita della manifestazione degli Altopiani di Arcinazzo; infatti l’idea di un Premio Nazionale Cronache del Mistero 2014 è scaturita da una Commissione con l’intento e il desiderio di riconoscere il merito di ricercatori, scrittori, editori, archeologi, registi, giornalisti, divulgatori, artisti ed altre figure professionali, impegnate da anni nella trattazione di argomenti che spesso sfuggono all'interesse dei media o vengono trattati senza il necessario approfondimento, con il risultato di accrescere l'interesse e la diffusione di notizie su materie particolari quali l'archeologia, misteri della storia, megalitismo, fenomeni di esopolitica, ufologia ecc.

Una cosa straordinaria, direi! Che ho avuto il piacere di tastare con mano e siccome credo che dietro a questa Commissione vi sia davvero un cuore appassionato, i risultati sono stati eccellenti: ottima l’organizzazione, elevata l’adesione e la partecipazione, grande il rispetto tra i diversi ricercatori premiati e la voglia di conoscersi.

Doveroso citare i fautori di questa iniziativa, che ha avuto il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma e del Comune di Arcinazzo Romano (RM):

 

L’evento ha avuto inoltre la collaborazione di Fiuggi, Agenzia per lo Sviluppo del Territorio e del Turismo.

Il premio è consistito in una bella targa e in un attestato personale.

Il direttore artistico della manifestazione nonché presentatore della Giornata di premiazione è stato il ricercatore Giancarlo Pavat, che ha scritto articoli anche per questo sito e che da anni è impegnato nella diffusione dell’esistenza di tesori culturali presenti nel territorio in cui vive (Lazio meridionale), ma non solo, essendo infatti anche uno scrittore poliedrico e coinvolto nella ricerca a più livelli e di qualità. Pavat ha saputo mettere a proprio agio i numerosi studiosi che si sono avvicendati sul palco, anche quelli meno avvezzi a mostrarsi in pubblico.

Una macchina organizzativa, dunque, che ha lavorato alecremente in questi ultimi mesi, per poter garantire un corretto ed armonico svolgimento della corposa Giornata conclusiva, durante la quale circa quaranta ricercatori-provenienti da ogni parte d’Italia- sono stati premiati con una motivazione specifica. Molti dei premiati erano accompagnati almeno da una persona, ed entrambe sono state ospitate gratuitamente nell’Hotel per una notte usufruendo poi, per eventuali notti aggiuntive di permanenza, di una convenzione particolare, come per i pasti. Un trattamento che sicuramente ha favorito l’elevata adesione degli invitati e che ha consentito a diverse persone, come a chi scrive, di apprezzare le bellezze del territorio. Una maniera intelligente di stimolare un turismo di qualità più che di massa.

 

                            

                                   Giancarlo Pavat (a destra) e Diego Solito in un momento di pausa

 

  • Altopiani di Arcinazzo: una sorpresa

 

La mia “avventura” è iniziata la sera precedente alla premiazione; 660 Km da percorrere verso sud, partendo al mattino e arrivando agli Altopiani di Arcinazzo all’imbrunire. In questa stagione fa buio presto e, usciti dall’Autostrada del Sole, siamo stati accolti da una leggera nebbiolina. Percorrere la Strada Sublacense è stato quasi magico: sono luoghi intrisi di misticismo, se si pensa che in una grotta della vicina Subiaco, nel V sec. d.C., san Benedetto da Norcia gettò le basi del monachesimo mondiale.

Non conoscevo gli Altopiani di Arcinazzo, in provincia di Roma (ma al confine con quella di Frosinone); è stata una sorpesa scoprire la sua incantevole posizione, a 850 metri s.l.m., che non per niente affascinò l’imperatore Traiano (98-117 d.C.), a tal punto che si fece costruire una favolosa Villa, riportata alla luce dagli scavi archeologici e proprio a pochi passi dal Residence Traiano Imperatore, dove si è svolta la premiazione. Il complesso di epoca romana si estendeva per circa quattro Km in direzione Fiuggi, occupando un’area di 5 ettari, pensate un po’, immenso! All’interno dell’area archeologica è visitabile anche l’Antiquarium o Museo Comunale che raccoglie i reperti più significativi provenienti dagli scavi, che consentono di ripercorrere la vita quotidiana che si svolgeva in questa sorta di “cittadella” traianea.

 

                                

A sinistra, le vestigia della Villa di Traiano e gli edifici del Museo Civico Archeologico, sullo sfondo del panorama degli Altopiani

 

Gli Altopiani di Arcinazzo sono accoccolati tra le cime di due montagne: il Monte delle Pianezze (che si eleva per oltre 1.330 m di altitudine) e il Monte Altuino (1.271 metri sul livello del mare). Il paesaggio è verdeggiante e gradevole in ogni stagione, a quanto ci hanno detto; a portata di mano sono numerose località di grande interesse culturale (come Trevi e Piglio), termale (come Fiuggi) e religioso (come Subiaco, con gli importantissimi monasteri di S. Benedetto e di Santa Scolastica). Il Residence Traiano Imperatore organizza poi diverse attività (specialmente con la bella stagione) come equitazione e rafting, per rendere ancora più interessanti i soggiorni dei villeggianti. Da quanto abbiamo potuto constatare, una cosa è certa: la cucina è ottima, ma anche il personale è professionale e gentile, l’ambiente è accogliente, funzionale e la posizione della struttura la rende accessibilissima, trovandosi lungo la già citata Strada Sublacense (Km 30,800).

 

                                

                                                     Ingresso del Residence Traiano Imperatore

 

  • La Premiazione: a ciascuno il suo momento di gloria

 

La gioia di aver ritrovato alcuni amici ricercatori che già conoscevo e aver trascorso con loro una piacevole serata, è stata la giusta predisposizione d’animo per gustare la mattinata seguente, con le prime premiazioni, iniziate con un leggero ritardo sulla tabella di marcia. Dirò subito che il mio turno è arrivato nel tardo pomeriggio, avendo così il modo di seguire con attenzione chi mi ha preceduto sul palco, e naturalmente anche chi vi è salito dopo. In questo report rispetterò l’ordine di uscita dei premiati senza far torto a nessuno. Impeccabile Giancarlo Pavat nella sua veste di chairman: ha ringraziato i presenti, che ha definito un regalo per un giorno speciale, il 6 dicembre, festa di San Niccolò, che a Trieste (la sua città natale) quand’era piccolo si festeggiava con un dono (generalmente un libro). C’è stato quindi un breve collegamento video con la d.ssa Serena Pallone, che avrebbe dovuto co-presentare l’evento, ma impossibilitata per impegni prioritari. Si è proceduto poi a citare e ringraziare nominalmente i membri dello staff organizzativo, dal Presidente Diego Solito a chi era addetto alla regia, ai suoni, alla consegna delle targhe, per poi dare spazio all'assegnazione dei premi della giornata, andati nell'ordine a:

 

  “Il Giornale dei Misteri” diretto da Francesca Vajro; Il premio è stato ritirato da Marco La Rosa, collaboratore della rivista, che è stata insignita del premio per essere la più antica rivista italiana, in attività dal 1971, che si occupa di parapsicologia, scienza e natura, simbolismo, esoterismo, ufologia, cultura insolita e attualità.

“Fenix”, la rivista mensile fondata e diretta da Adriano Forgione (Napoli), che ha ritirato il premio. La rivista è stata premiata soprattutto per la particolare attenzione dedicata ai temi dell’ archeologia di frontiera, promuovendo il dibattito e nuove possibilità di ricerca, scevre da qualsiasi preconcetto. (Nella foto, il ricercatore intervistato da Isabella Dalla Vecchia).

 

Marco di Donato (avellinese), per il libro “I misteri del Goleto”, sull’omonima abbazia irpina. Un libro già pluripremiato, complimenti!

 

Giacinto Mariotti, medico e ricercatore, per il libro “Massoneria in Ciociaria. Note storiche sulla presenza dei “fratelli” nell’attuale provincia di Frosinone” (Bastogi Editrice Italiana, 2012). Il libro è la ricostruzione storica della Massoneria in Ciociaria (terra di confine tra il Regno delle Due Sicilie e il Papato), in particolar modo tra la fine del '700 ed il secondo dopoguerra.

 

Libro “C’era una volta”, scritto da Alessandro Moriccioni (che ha ritirato il premio), Andrea Musio, Michele Rossi-Flenghi e Andrea Somma, edito da Eremon (2014). Il volume è stato premiato per aver scandagliato il substrato giacente sotto l’apparente frivolezza delle fiabe, che contengono invece un retaggio di riti, miti, tradizioni e significati perduti.

 

Augusto Carè, geologo e speleologo, insignito del premio per la decennale opera di esplorazione, tutela e valorizzazione del complesso ipogeo delle Grotte del Rio Obaco e di Falvaterra (FR).

 

Roberto Nini (Narni), archeologo; per la sua scoperta degli affascinanti e misteriosi sotterranei della città di Narni, in particolare la cella del tribunale dell’Inquisizione con i suo enigmatici graffiti.

 

Massimo Fratini, ricercatore e scrittore, per la sua attività di ricerca e divulgazione mediante il suo sito “Segni dal Cielo".

 

Fausto Puddu, in qualità di presidente e coordinatore dell’associazione “Templari di S. Paterniano”, essendosi costantemente prodigato nella ricerca filologica dei costumi, armi e ambientazioni delle rievocazioni storiche del mondo dei Cavalieri Templari.

 

E’ stato quindi chiamato sul palco il sindaco di Acuto (FR), un paese non distante dagli Altipiani di Arcinazzo. Ad Augusto Agostini è stata consegnata una pergamena in segno di riconoscenza per l’impegno e la disponibilità a consentire ad appassionati e ricercatori di poter svolgere studi e ricerche in merito al patrimonio storico e artistico del proprio comune. Al proposito è stata aperta una interessante parentesi relativa proprio alla chiesa di Acuto (FR), i cui affreschi sono in fase di studio. In particolare Giancarlo Pavat, che ha potuto visitarla con l’occhio dell’esperto simbolista, sostiene di aver rintracciato un’iconografia particolare (un drago che assale un leone) che evocherebbe influssi illustrissimi, niente meno che leonardeschi. Naturalmente l’ipotesi verrà approfondita come è nello stile dello studioso. Intanto l’evento si è momentaneamente interrotto per la pausa pranzo, che si è protratta forse troppo a lungo ma bisognava pure onorare l’ottimo lavoro dei cuochi!

La premiazione è ripresa intorno alle 15 con la consegna del premio ai seguenti ricercatori:

 

Stelio Venceslai, per il libro L’Utopia Templare” (Laris, 2011). Senza indulgere in ipotesi fantasiose, il volume si concentra sul complesso sistema templare, religioso, militare, giuridico ed economico, che potrebbe aver dato luogo ad una concezione globale, politica, nel senso più nobile del termine, di cui, però, non abbiamo traccia. Solo supposizioni...

 

Giorgio Copiz (frosinate), non ha potuto essere presente ma il premio a lui conferito è stato ritirato dalla figlia, d.ssa Annalisa. Il ricercatore e scrittore è stato insignito del riconoscimento per essere stato il primo, oltre 30 anni fa, a portare all’attenzione della comunità scientifica e degli appassionati l’evidenza che le antiche città ciclopiche dell’Italia centrale fossero disposte ad immagine delle costellazioni celesti; parlò di archeoastronomia quando ancora non esisteva nemmeno questo termine.

 

Domenico Rotundo (calabrese), premiato per la sua opera di ricerca e divulgazione degli aspetti più sconosciuti della storia dell’Ordine del Tempio e della Calabria.

 

Marco Bulloni (milanese), ingegnere; ha ricevuto la targa per il libro “Il Labirinto Sacro” (ilmiolibro.it, 2013), dedicato al proseguio delle sue innovative ricerche sul Mito dell’Atlantide.

 

Giorgio Pacetti, premiato per la decennale opera di studio, tutela e valorizzazione della chiesa medievale di S Rocco a Piglio (FR) e degli affreschi ivi contenuti.

 

Silvia Agabiti-Rosei, giornalista, caporedattrice riviste X-Publishing, e ricercatrice, premiata per la sua opera di controinformazione mediante i suoi approfonditi e coraggiosi articoli sui grandi temi dell’Umanità come l’Ambiente, la manipolazione delle masse, la disinformazione dei grandi mass- media, i misteri della cronaca e dell’economia.

 

Lavinia Pallotta (Milano), in qualità di direttore editoriale della rivista X-Times, e Pino Morelli (Pescara),  direttore responsabile della stessa rivista, hanno ritirato il premio per la particolare attenzione dedicata ai temi dell’Ufologia, Esopolitica, Controcultura e per il fatto che la rivista promuove il dibattito e nuove possibilità di ricerca, scevre da qualsiasi preconcetto.

 

Enrico Baccarini (fiorentino), insignito del premio per il libro “Vimana e le Guerre degli Dei. La riscoperta di una civiltà perduta, di una scienza dimenticata, di un antico sapere custodito tra India e Pakistan” (Secreta publishing 2014, con introduzione di Graham Hancock e post-fazione di Diego D’Innocenzo).

 

Vito Zuccaro (Piana degli Albanesi, Palermo), scrittore, premiato per l’innovativa teoria dei cerchi concentrici.

 

Ignazio Burgio (siciliano), premiato per il bel saggioLe Civiltà Stellari(Narcissus Self Publishing, 2012)

 

Giuseppe Fort, di origini friulane, docente universitario e uno dei maggiori archeologi medievisti italiani. Ha ricevuto il premio per l’importante contributo dato alla conoscenza della storia dell’Ordine del Tempio grazie alle sue campagne di scavi archeologici in Italia e nel Mediterraneo.

 

Rino di Stefano (genovese), giornalista e scrittore, per la sua decennale opera nel campo dei misteri della storia e della cronaca e, in particolar modo, per il determinante contributo nelle ricerche e divulgazione del “Caso Zanfretta”.

 

Marco Pizzuto (Roma) scrittore, premiato per i libri “Scoperte Scientifiche non Autorizzate” (Il Punto d’Incontro Edizioni, 2011) ed “Esperimenti Scientifici Non Autorizzati” (Il Punto d’Incontro Edizioni 2013).

 

Luigi Cozzi (lombardo), premiato per l’opera di divulgazione portata avanti dalla sua Casa editrice “Profondo Rosso”. Il ricercatore non era presente personalmente perché impegnato nella sua attività professionale ma ha inviato un video che è stato mandato in onda e ha permesso di apprezzare la sua intensa attività, soprattutto nel campo dei misteri storico-archeologici, ma anche nella traduzione e pubblicazione di testi introvabili in Italia.

 

Roberto Volterri (romano) e Bruno Ferrante hanno ricevuto il premio per il loro saggio “I Libri dell’Abisso” (Eremon, 2014), cui in questo sito abbiamo dedicato spazio in un’apposita intervista fatta ai due bravi Autori

 

Renata Garutti (Rieti), ha ricevuto il premio per lo studio dei significati simbolici, esoterici ed iniziatici della figura del Labirinto e la realizzazione di esemplari dello stesso. Una persona piacevolissima, ricca di interessi e di cultura, che ho potuto conoscere meglio durante questa occasione.

 

 

Marisa Uberti (chi scrive), residente in provincia di Bergamo, ricercatrice e scrittrice, premiata "per l’ormai ultra-decennale opera di ricerca e divulgazione nel campo dei Misteri che porta avanti grazie al suo sito “Due Passi nel Mistero”, fondato nel 2002". Tra l’altro l’emozione mi ha giocato uno scherzetto, ho dato infatti i numeri, ma sbagliati! Sul palco ho ringraziato i quasi due milioni di visitatori del portale ma chiedo scusa: essi sono quasi 7 milioni,  dal 2002 ad oggi!

 

Daniele Baldassarre, architetto, premiato per le sue ricerche sul campo, studi e pubblicazioni sui misteri delle “Città megalitiche” del Lazio meridionale.

 

Osvaldo Carigi (Roma),  per la sua feconda attività di ricercatore sul campo e divulgatore di diverse tematiche sul Mistero.

 

Giorgio Pattera (Parma), biologo, direttore scientifico del “Centro di Ricerche di Esobiologia Galileo”; ha ricevuto il premio per la sua decisiva opera di ricerca e divulgazione nel campo dell’esobiologia, in particolar modo attraverso il Centro che dirige.

 

Marco La Rosa (Parma), scrittore e ricercatore, per il libro “L’Uomo Kosmico” (OmPhi Labs, 2014). Era già salito sul palco per ritirare il premio a nome de "Il Giornale dei Misteri".

 

Giancarlo Marovelli (Lucca), architetto, insignito del riconoscimento per la ricerca ventennale che sta portando avanti nel campo dei simbolismi (recente è l’uscita del libro “In cammino fiino all’ultimo Labirinto”, di cui è co-autore con G.Pavat, L. Pascucci, F. Ponzo, F. Consolandi).

 

                                                      

 

Alcuni ricercatori che rientrano tra i premiati della Giornata non hanno potuto essere presenti e sono, in ordine alfabetico:

 

  • Archeoclub di Alatri (FR), nella persona del Presidente Giancarlo Rossi, per l’impegno portato avanti nel corso del tempo al fine di far conoscere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico ed archeologico della città di Alatri (FR), in particolar modo le ancora misteriose Mura Ciclopiche.
  • Biglino Mauro, per la sua attività professionale di ricerca e divulgazione nel campo del Mistero e, in particolare, per il libro “La Bibbia non è un libro sacro” (Uno editori).
  • Deiana Diego, gardenese, per la sua attività artistica afferente la realizzazione -mediante diverse tecniche, materiali, ambientazioni - di opere d’arte riproducenti il simbolo del Labirinto. Impegno artistico e artigiano ancora poco diffuso in Italia, contrariamente al resto d’Europa, ma che contribuisce sensibilmente alla diffusione della conoscenza e della fruizione del simbolo del Labirinto.
  • Feo Giovanni, icercatore ed archeologo, grande esperto della civiltà etrusca; per la sua decennale attività di ricerca nel campo dei misteri degli Etruschi e in particolare per il libro “Il tempio perduto degli etruschi” (C&P Adver Effigi editore, 2014).
  • Pieragostini Sabrina, per il suo impegno nelle ricerche e nella divulgazione nel campo del Mistero, in particolar modo per il suo programma televisivo di Italia1, “Extremamente” e per l’omonimo blog da lei curato.
  • Perucchietti Enrica,  ricercatrice, giornalista e scrittrice, per il libro “Il fattore Oz” (X-Publishing 2012).
  • Rossi, Lorenzo, cesenate, per il suo impegno nelle ricerche e nella divulgazione nel campo della criptozoologia e per la creazione e gestione di www.critpozoo.com ; primo sito italiano sulla criptozoologia.
  • Tosi Nicola, del Centro Ricerche Appennino Modenese, per aver ideato il “Project UAP-Italia”, finalizzato allo studio e la ricerca su una particolare fenomenologia aerea e luminosa che si sta manifestando in varie zone del mondo, denominata UAP (Unidentified Aerial Phenomena).
  • Vanin Adriano, fisico, speleologo, alpinista; per la sua ricerca sui miti e leggende delle Dolomiti, in particolare su quelle afferenti la “Saga dei Fanes” e per il suo libro “Il Regno dei Fanes.Analisi di una Leggenda delle Dolomiti” (Il Cerchio, 2013).



                                           


Con questa premiazione si è conclusa la manifestazione, ma non certo il suo ricordo, che resterà nella storia personale di ciascuno e nella propria attività di ricercatori. I contatti che si sono stabiliti tra i vari studiosi presenti, continueranno anche a distanza, visto che proveniamo da regioni geograficamente lontane e Internet in questo favorisce molto. Contatti che potranno trasformarsi in collaborazioni, confronti, approfondimenti delle tematiche trattate da ciascuno. Perché il Sapere è infinito e qui è stato premiato anche il coraggio di addentrarsi nei suoi meandri, spesso ardui da comprendere per il limitato cervello umano. Dalle interviste che alcuni dei premiati hanno elargito, sono emerse anche le problematiche che la ricerca indipendente incontra tutt’oggi, ma anche le speranze e la necessità di operare sempre con onestà di intenti. La voglia di Conoscenza sia sempre lo sprono a cercare, perché solo chi cerca trova.

 

                                               

  • Ringraziamenti

 

Desidero ringraziare tutti i membri dello Staff organizzativo del Premio Nazionale Ricerca nel Mistero 2014, senza distinzione alcuna, ma un grazie speciale va a Giancarlo Pavat e a Diego Solito. Ringrazio di cuore anche tutti voi che seguite il mio sito (al quale dal 2013 si è affiancato un altro entusiasmante progetto già operativo, il Centro Studi Triplice Cinta), che dimostrate continuamente affetto e spirito collaborativo, così come ringrazio la mia famiglia, che ha sempre tanta pazienza. Dedico questo premio a tutti coloro che sentono di condividerlo, e siccome ci sono persone che sicuramente ne avrebbero gioito ma che fisicamente non lo possono fare (perché sfortunatamente non sono più con noi), simbolicamente voglio ricordarne due: mio padre, anzitutto, scomparso nel 1983 quand’ero ragazzina e al quale devo la  embrionale passione verso queste tematiche, e il ricercatore osimano Roberto Mosca, scomparso nell’ottobre 2014, anima bella e pulita al quale il Cielo ha sicuramente concesso di assistere a questo evento, che ha brillato per un momento e per sempre sull'imperscrutabile palcoscenico della Vita.

 

                                               

 

  • L’intera manifestazione è stata ripresa dagli operatori di PerlaWebTv ed è visibile, in due parti, nel sito web relativo: www.perlawebtv.it e nel quale si possono trovare anche alcune interviste fatte ai ricercatori presenti.
  • In fondo a questo articolo potete trovare, oltre ad una nutrita galleria fotografica (premiazioni + backstage), un breve video da noi realizzato (durata: 15' 28"), che condensa le premiazioni. Buona visione!

Argomento: Premio Nazionale Cronache del Mistero 2014

Brava!

Zio Patrik | 30.12.2014

Mi complimento per il meritato riconoscimento e per la tua grandissima sensibilità, che mai manca nei tuoi resoconti. Un augurio di immenso bene!

Nuovo commento