La Rotonda di Pumenengo (BG), un santuario meraviglioso

(di Roberta Lilliu)
 
Secondo la tradizione, il 24 maggio 1585, la Madonna apparve a Francesco Zamboni, sordomuto originario di Calino ma residente a Pumenengo, restituendogli l’udito e la parola. La richiesta della Vergine fu perentoria: costruire sul luogo dell’apparizione un tempio a Lei dedicato, a ricordo dell’evento miracoloso. Francesco Zamboni corse dal feudatario, il conte Francesco Barbò, affinché il cantiere partisse quanto prima e questi, con l’aiuto dei suoi parenti signori di Calcio, iniziò l’opera, che portò alla realizzazione di uno degli edifici più belli della Bassa bergamasca.
 
L'ingresso del Santuario
 
Il santuario della Rotonda, così come viene chiamato a causa della pianta della costruzione, si trova proprio sul confine dei comuni di Calcio e Pumenengo ed è la prima emergenza architettonica di quest’ultima località che si incontra percorrendo la strada che attraversa tutta la Calciana: ha appunto una pianta circolare, cosa abbastanza insolita per la zona, sormontata da cupola e lanterna. La tradizione vuole che l’architetto dell’edificio sia addirittura Pellegrino Tibaldi, impegnato già nel 1575  nel cantiere del santuario di Caravaggio, edificio già barocco e molto più sontuoso rispetto alla più sobria Rotonda, che mantiene i suoi legami con l’architettura classica e rinascimentale.
L’interno è caratterizzato da un’aula centrale circondata da un deambulatorio e da un matroneo al piano superiore, interessante punto di osservazione degli affreschi della cupola, di scuola campesca, che rappresentano le Storie di Maria. Nell’aula centrale è di sicuro di grande effetto l’altare: un drappo in stucco incornicia la tela che rappresenta il miracolo, realizzata dal pittore Umberto Marigliani. Benché il dipinto sia stato realizzato nel Novecento, il linguaggio di Marigliani si rifà alla tradizione veneta del Settecento, tanto che la critica gli ha attribuito il soprannome di Tiepolino.
 
L'altare e la tela di Umberto Marigliani
 
Nel deambulatorio è presente una serie di quadroni rappresentanti la Via Crucis: purtroppo alcuni molto rovinati, non esiste bibliografia per questi dipinti, realizzati forse da più mani e che si rifanno alle tendenze pittoriche della prima metà del Seicento cremonese. La sobrietà che li caratterizza fa in modo che siano da considerare dipinti di matrice controriformista, poco dediti alla ricercatezza, all’estrosità e corretti dal punto di vista dottrinale. Le scene narrate spesso sono immerse in ambientazioni buie, prive di dettagli, come se si fosse voluto usare questo espediente per non distrarre il fedele. Sicuramente un restauro delle tele potrebbe permettere uno studio più accurato e una datazione certa.
 
Simone il Cireneo aiuta Gesù a portare la Croce
 
L'edificio è immerso nel verde ed è spesso scelto come location per la celebrazione di matrimoni.
 
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