Speciale

"Tra Circeo e Sperlonga: una vacanza archeologica nella Riviera di Ulisse"

(di Marisa Uberti)
11/10/2022
 
Dopo aver trascorso la prima parte delle nostre vacanze archeologiche estive nell'area di Ostia Antica, di Porto e di Isola Sacra (cui abbiamo dedicato uno speciale molto interessante), per la seconda parte abbiamo scelto la cosiddetta Riviera di Ulisse spostandoci però a modo nostro. Il punto di soggiorno non è stato sul mare ma all'interno, a Sonnino (LT), dove abbiamo partecipato al VI Convegno Nazionale sulla Triplice Cinta (tenutosi il 14 agosto presso il Museo delle Terre di Confine) e da lì -a circa 600 m di quota - ci siamo organizzati di giorno in giorno per visitare alcune località note soprattutto per le spiagge e il mare splendidi, ma ricche di siti archeologici tutt'ora permeati di mistero, di storie e di leggende come quella di Ulisse, di Circe e di antiche divinità.
Sonnino è un paese speciale, racchiuso in un ventaglio urbanistico di case arroccate attorno al Monte S. Angelo, caratterizzato da stretti vicoli gradinati che si raccordano su due circonvallazioni principali. Il centro storico conserva un'impronta marcatamente medievale e uno dei motivi che ci hanno portati qui è stata la grande presenza della Triplice Cinta, cui rimandiamo in sede apposita.
 
Sonnino, Piazza Garibaldi domina un paesaggio maestoso
 
Ai piedi di Sonnino sorge, in comune di Priverno e nella frazione di Fossanova, la celeberrima Abbazia Cistercense, oggetto di un nostro approfondito video l'anno scorso (v. "speciale Ciociaria") e quest'anno rivisitata (d'obbligo!) includendo il bellissimo Museo Medievale sito nell'antica Foresteria per i Pellegrini (che l'anno scorso trovammo chiuso).
 
Abbazia di Fossanova, Museo Medievale, sezione romana
 
Il secondo giorno abbiamo perlustrato Sonnino, andando a documentare le sue innumerevoli Triplici Cinte, che sono state protagoniste del VI Convegno organizzato dal nostro Centro Studi in concerto con il Museo delle Terre di Confine, diretto dal prof. Giuseppe Lattanzi.
Il giorno seguente abbiamo iniziato la conoscenza della mitica Riviera di Ulisse, interamente collocata nella provincia di Latina, lungo la costa del Lazio meridionale che va dal Circeo a Gaeta, ma noi non abbiamo raggiunto Gaeta, fermandoci a Sperlonga.
La prima meta è stata la cittadina di San Felice Circeo, dove esistono tracce e toponimi relativi ai Cavalieri Templari, dominato dal Monte Circeo che, emergendo dall'acqua solitario, appare come un'isola (ma è un promontorio) e così dovette sembrare a Ulisse (Odisseo) quando lo vide dalla propria nave. Le gesta narrate ne "L'Odissea" sembrano collocare sull'isola Eea il Palazzo della Maga-Dea Circe, isola identificata con il Promontorio del Circeo, la cui sagoma richiama una fisionomia femminile sul cui naso sarebbe esistita la reggia di Circe. Cosa c'è di vero? E chi ha lavorato i mastodontici blocchi che abbiamo visto sul Monte? Quale popolo costruì l'Acropoli del Monte Circeo? Lo vedremo nell'apposita pagina!
 
Il promontorio del Circeo visto da Terracina
 
San Felice Circeo, la Torre dei Templari, costruita tra il 1239 e il 1259
 
Monte Circeo, blocchi ciclopici in opera poligonale
 
 
Il quarto giorno ci siamo diretti a Terracina, la volsca Anxur, poi divenuta Tarracina con gli Ausoni e colonia romana marittima con il nome di Anxurnas. Oltre a un centro storico stellare (in cui si trovano alcune Triplici Cinte), è dominata dall'alto dal rinomato Tempio di Giove Anxur, che si è scoperto non essere dedicato al padre degli dei bensì a una divinità femminile (Venere Obsequens). Vi abbiamo decicato un interessante video, partendo dall'enigmatica rupe ai suoi piedi, il Pisco Montano.
Terracina, la Cattedrale e la Torre Frumentaria (XII-XIII secolo)
 
Terracina, Tempio di Giove Anxur sul Monte S. Angelo (veduta sul mare dal Criptoportico)
 
Il quinto giorno è stata la volta di Sperlonga, altra terra favolosa. Il promontorio su cui sorge il borgo antico assume un'importanza particolare alla luce di recenti scoperte archeoastonomiche effettuate dall'interno della Grotta di Tiberio, pertinente alla Villa dell'imperatore. Questa si situa a breve distanza dall'attuale borgo di Sperlonga e venne alla luce con gli scavi per la realizzazione della strada carrozzabile che fino agli '60 del secolo scorso non esisteva. Siamo andati a visitare sia la villa che la Grotta (spettacolare!) e il Museo Nazionale di Sperlonga, che ospita colossali gruppi statuari inerenti il mito omerico di Ulisse e che si trovavano nella villa imperiale e nella Grotta, che Tiberio utilizzava come triclinio ma anche, molto probabilmente, per alcuni rituali connessi con il tramonto del Solstizio Estivo, cui assisteva con selezionati commensali. Il Monumento Naturale di Promontorio Costa di Tiberio e Torre Capovento Punta Cetarola di Sperlonga è costituito essenzialmente da scogliere e falesie che si specchiano in acque limpidissime e ricche di vita. Dall'area archeologica è possibile intraprendere il Sentiero di Ulisse, pedonale, che in un paio di chilometri conduce al centro storico di Sperlonga, nonchè alle spiagge.
 
Sperlonga, la Grotta di Tiberio
 
Sperlonga, veduta sul litorale. E' ben individuabile la Grotta di Tiberio e l'annessa area archeologica
 
Il penultimo giorno siamo stati a Fondi, soprendente cittadina carica di storia e monumenti interessanti, nonchè da altrettanto interessanti Triplici Cinte; abbiamo inoltre proseguito la conoscenza di Sonnino, trovandoci lì a soggiornare.
 
Fondi, il Castello baronale
 
Il settimo e ultimo giorno, congedandoci da questi splendidi luoghi, siamo risaliti verso nord, fermandoci in una località che nel nome è già un programma: Nettuno, dio del mare e questa divinità doveva essere dedicato il tempio eretto da Nerone. Oggi è una vivace cittadina con un gradevole centro storico caratterizzato dalle vestigia del Castello e, dalla parte opposta del lungomare, dal novecentesco Santuario - Museo di S. Maria Goretti, dove riposano le spoglie della giovane, in una cripta appositamente realizzata allo scopo.
 
Nettuno (RM), il castello
 
Nettuno (RM), Santuario di S. Maria Goretti
 
L'ottavo giorno, infine, è stato dedicato alla visita di Roma (già peraltro visitata diverse volte, ma ovviamente c'è sempre da vedere), di cui illustreremo uno degli edifici più significativi: la Basilica di San Clemente, stratificatasi su livelli antichissimi a partire da una domus romana, un Mitreo con annessa Schola Mitraica, per giungere alla Basilica paleocristiana, a quella romanica e all'attuale tempio in stile seicentesco con splendide opere pittoriche. Inoltre daremo anche qualche altra chicca su quanto visitato.
 
Roma, Basilica di San Clemente, Mitreo
 
Crediamo che nel tempo a disposizione, tenendo anche conto del caldo intensissimo di agosto, non si potesse visitare di più, anche perchè occorre farlo senza fretta, meditando su ciò che si osserva.
A freddo, poi, ogni monumento assume una prospettiva diversa da quella immediata e va contestualizzato nel tempo e nello spazio. Per questo riteniamo sia un lavoro utile quello di scrivere dei "resoconti" che ci spingono a documentarci ulteriormente e confrontarci con la nostra capacità di comprensione.
Buona lettura e buona visione!