Speciale Ostia antica e dintorni

(e aree archeologiche di Porto/Fiumicino/Isola Sacra)

(di Marisa Uberti)
 
Una parte delle vacanze estive del 2022 le abbiamo dedicate alla visita del comprensorio di Ostia antica [1], comune di Roma. A noi è accaduto di restare sorpresi dal piccolo ma incantevole borgo rinascimentale dominato dal castello di Giulio II (1485) e dalla mole di siti archeologici gravitanti attorno alla più nota area archeologica (quella degli scavi), in cui vi sono le rovine millenarie di Ostia. Fondata nel IV secolo a.C. per scopi militari, trovandosi in posizione strategica alla foce del fiume Tevere e sul mar Tirreno, divenne un importantissimo crocevia a contatto con le culture di tutto il Mediterraneo. Il toponimo latino "Ostium" significa "bocca di fiume" e una leggenda la vorrebbe fondata - come prima colonia - dal re Anco Marzio nel VII secolo a.C. Lo sfruttamento delle saline pare che però fosse già conosciuto dalla media Età del Bronzo.
La città crebbe come centro commerciale portuale sotto l'impero romano, di cui divenne granaio e principale via di approvvigionamento alimentare, ma non solo: da Ostia transitavano tecnologie, idee, culture, culti. Ben 18 sono i mitrei scoperti durante gli scavi dell'antica città, che siamo andati a visitare e a cui abbiamo dedicato un video.
Nel III secolo d.C. Ostia divenne, seconda solo a Roma, sede di una precoce diocesi (come vedremo, anche Porto le contese la stessa precocità).
Ostia antica ebbe vita ininterrotta dal II sec. a.C. fino alla decadenza della capitale, venendo abbandonata intorno al V secolo d.C., rimanendo tuttavia la porta d'accesso a Roma dal Tevere, lungo il quale risalivano pellegrini, mercanti e delegazioni giunte via mare. Sopravvisse molti più secoli rispetto a Pompei che, suo malgrado, dovette soccombere per la catastrofe del 79 d.C. A rivaleggiare con Ostia fu una nuova realtà urbanistica che si venne a creare con la realizzazione di due grandi bacini portuali per supplire all'inadeguatezza di quello ostiense, divenuto insufficiente: la cittadina di Porto (Portus), l'attuale Fiumicino. Lì vi sono ancora le vestigia dei porti di Claudio e di Traiano, racchiuse in un'area archeologica poco nota ma che siamo andati a visitare, riportandone naturalmente un resconto. E' stato assai emozionante muoversi laddove un tempo vi era il mare: con il passare del tempo i bacini conobbero un insabbiamento e furono dimenticati (oggi il mare dista da Ostia 3-4 Km).
Ma il porto esagonale di Traiano esiste ancora, sottoforma di un lago esagonale alimentato da una sorgente sotterranea. A breve distanza da quella che era la città dei vivi di Porto, vi era la città dei morti, che è stata ritrovata a partire dal 1925 con la bonifica del litorale romano e oggi costituisce l'area archeologica della Necropoli di Porto, a dir poco sbalorditiva! In epoca paleocristiana, Porto assunse anche il titolo di sede vescovile, tanto divenne importante. Sia Ostia che Porto conservano l'Episcopio; sono entrambi visitabili e anch'essi poco noti, perlomeno da chi provieene da fuori regione come noi.
Ostia non è da visitare solo per gli scavi archeologici, pertanto, riservando al cultore del passato molti luoghi interessanti, forse unici e poco conosciuti, come del resto lo è il borgo rinascimentale che è ubicato proprio di fronte agli scavi. Qual'è l'anello di congiunzione tra la città abbandonata nel V-VI secolo e il borgo di Gregoriopoli, fondato nel IX secolo da papa Gregorio IV? E con quello che vediamo ancora oggi, dominato dal meraviglioso castello fatto costruire da papa Giulio II quand'era ancora cardinale-vescovo della città? Lo scopriremo nei relativi articoli che abbiamo dedicato.
Nel 1557 avvenne un fatto drammatico che determinò le sorti non solo del castello ma del borgo: un'alluvione di portata colossale spostò l'alveo del Tevere: fino a quel momento l'ansa del fiume si trovava proprio sotto il castello di Giulio II e lì si trovava la dogana che, successivamente, fu trasferita nella Torre Boacciana, costruita probabilmente sui resti di un faro di epoca imperiale, situato sulla banchina alla foce del Tevere. La riapertura nel 1613 del canale di Fiumicino (Fossa Traiana) allontanò definitivamente ogni interesse per il borgo medioevale. Oggi esso merita una valorizzazione, perchè ha mantenuto un'atmosfera d'altri tempi, un'anima enigmaticamente contrastante che attrae i visitatori come è successo a noi, consentendo al contempo di scoprire aree archeologiche e naturalistiche inaspettate, situate fuori dai grandi circuiti turistici di massa.
 
I nostri "due passi nel mistero":
 
Note:
 
[1] I siti rientrano nella gestione del Parco Archeologico di Ostia Antica, un Istituto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali avente competenza territoriale sia sul Municipio X del Comune di Roma che sul comune di Fiumicino per D.M. n. 44 del 23 gennaio 2016. Per l'elenco delle aree archeologiche e monumentali vedasi il seguente URL https://www.ostiaantica.beniculturali.it/it/aree-archeologiche-e-monumentali/
 
Legenda foto:
 
1. Castello di Giulio II aìnel borgo di Ostia antica (foto nostra)
2. Statua di Mitra nel Mitreo delle Terme del Mitra a Ostia scavi (Parco  Archeologico di Ostia Antica), foto nostra
3. Una camera funeraria nella Necropoli di Porto (foto nostra)
4. L'ansa del Tevere prima dell'alluvione del 1557 (Henrick III. van Cleve - Universitätsbibliothek Salzburg, G 130 III (aus dem ehemaligen Wolf-Dietrich-Klebeband Städtebilder; alte Signatur: V.4.A.14); www.ubs.sbg.ac.at Cleve, Henrick III. van: Hostia; Kupferstich, um 1575