La Rocca di Angera (VA)

 
Su uno sperone di roccia a dominio della città e della riva lombarda del lago Maggiore svetta la maestosa Rocca da quasi mille anni, sorta su una probabile stuttura precedente. Proprietà dei VIsconti prima, e dei Borromeo dal 1449, la Rocca continua tutt'oggi ad essere proprietà privata di questa nobile casata. Il complesso è la risultante di edifici medievali e delle sovrapposizioni posteriori: dalla più antica Ala Scaligera, passando per quella Viscontea e Borromea, attraverseremo secoli di storia, di arte, di Pensiero che si riflette negli affreschi delle meravigliose sale storiche. Tra tutte la Sala di Giustizia, voluta da Ottone I Visconti nel 1280 come luogo ideale per amministrare le questioni giuridiche ma in seguito resa straordinaria da suo nipote Matteo Visconti tra il 1314 e il 1316. Egli incaricò un artista rimasto anonimo (il "Maestro di Angera") di illustrare le pareti della sala con le gesta dell'avo, vittorioso nella Battaglia di Desio contro i Torriani (1277), correlandone ad uno Zodiaco (Pianeti e loro domicili diurni e notturni) e alla Ruota della Fortuna. Affacciata su panorami mozzafiato, la Rocca ospita un fantastico Museo della Bambola e del Giocattolo, articolato in dodici sale più due sezioni monotematiche (Bambole dal mondo e gli Autnomi), in cui ciascun visitatore non può esimersi dall'emozionarsi e incantarsi. Il Giardino Medievale è una realizzazione recente (2008), frutto di uno studio basato su codici miniati e documenti d'epoca, mirante a ricreare ciò che doveva esistere un tempo; un cameo che comprende quattro parti che ruotano attorno all'ex chiesetta di San Bartolomeo (che era Cappella della Rocca). Vi si trovano: il Boschetto, il Giardino dei Semplici (o delle piante piccole, le più intriganti che comprendono quelle officinali, erbe "femminili", magiche, panacee e firmate, tintorie, febbrifughe, ecc.), il Verziere (con gli ortaggi, le erbe aromatiche e piante da frutto) e il Giardino di delizie o dei principi (luogo di conversazione e piacere che ha la fontana al centro, circondata dal roseto e da piante con fioritura perenne che lo colorano tutto l'anno). Pur essendo la più antica e la prima che si incontra, visiteremo per ultima l'ala Scaligera, il cui ingresso è situato al termine della Tinaia (dove, tra l'altro, è conservato un norme torchio vinario datato 1745). Quest'ala non era mai stata aperta al pubblico perchè necessitante di lavori, che sono stati eseguiti tra il 2015-2017, restituendo frammenti di affreschi e stemmi rialenti alla seconda metà del 1300. Al contempo i locali sono stati adibiti a mostre annuali di arte contemporanea che connettono il passato con il presente. Non mancano le curiosità, come la Triplice Cinta incisa su un blocco a sinistra del Corpo di Guardia, il pozzo di Rolando e la cosiddetta "Tana del Lupo", situata lungo il pendio che conduce alla Rocca. Il costo del biglietto è speso veramente bene perchè l'offerta culturale è davvero ampia e conistente. Esperienza da ripetere!